Quinto album della band di Grosseto, Delirio in HI-FI suggella i dodici anni di attività che scortano i Gallara. Cultori del genere musicale salito alla ribalta grazie ai Calibro 35, i Gallara si dimostrano veri e propri giocolieri musicali, amanti dei suoni cristallini degli organi Hammond e delle chitarre sfrigolanti. Per circa quaranta minuti, i Gallara danno vita ad un beat rock a cavallo fra anni sessanta e settanta, miscelando spunti psichedelici, andature punk e ritmi esotici. Undici tracce al fulmicotone che inevitabilmente proiettano l’immaginazione alla visione di decine di locandine patinate delle pellicole italiane di quarant’anni fa e ne divengono, a posteriori, il commento sonoro. E quindi, fra poster garbatamente licenziosi e frequenze radiofoniche degne di una Milano a mano armata, l’ascolto procede con gusto. Delirio in HI-FI ospita di tutto: atmosfere da inseguimento poliziesco e spy movie (Sull’asfalto di corsa, Sleazy Kriminal), si danno il cambio a fraseggi canticchiati da voci femminili sospirose e ammiccanti degne di un club Privè (Le Dive Nude). Tuttavia le divagazioni gallariane non restano relegate entro i confini del Bel Paese; a creare un piacevole effetto straniante ci pensano i tagli sudamericani da Charas & Guiro, Kraut Limbo, El Savo a L’avana, e gli spostamenti di parallelo sul versante balcanico con Bollywood Dancing, un pastiche fra dance e cavalcata balcanica. Un vero e proprio delirio, mai titolo fu più azzeccato per questi bricconi toscani ai quali peraltro vanno riconosciuti i meriti dell’autoproduzione. Dotati di un’ironia tagliente che si ritrova nella scelta dei commenti sonori che accompagnano alcune tracce in apertura e chiusura, i Gallara danno prova di uno scomposto talento e per questo molto efficace. Del resto I Gallara suonano per piacersi, più che per piacere… (Sleazy Kriminal).