Il duo francese Gâtechien, composto dal bassista/cantante Laurent Paradot e dal batterista Florian Belaud, pubblicano 4, il loro debutto discografico per la Pyromane Records. La loro musica nasce nella regione di Charentes più precisamente a Cognac, dove i due musicisti rappresentano quell’estensione musicale transalpina che si rifà al post rock britannico. L’accoppiata infatti è affine allo spirito che ha delineato la fortuna dei Noir Desir, dediti ad una ricerca sonora che potesse avvicinarsi, il più possibile, ai canoni underground della scena europea degli ultimi anni novanta, sebbene i Gâtechien, a differenza dei colleghi conterranei, abbiano deciso di recidere totalmente il cordone ombelicale che li legavano alla loro terra d’origine, scegliendo una matrice testuale completamente in inglese. 4 è composto da diverse facciate, mescolanze soniche ricche di variazioni e improvvisazioni, s’incontrano echi emo-pop in Rendez-Vouz, l’angolo più musicato e ballabile del capitolo, fraseggi jazz- funky dell’opener Faux Dèpart e forti codate di post punk di Bonjur Mademoiselle, un brano potenzialmente ricavabile dal repertorio di Giorgio Canali. Se questo full lenght presenta diverse maschere, l’animo rimane intatto nelle dodici rappresentazioni, un apparato scheletrico di stampo Nirvaniano che fa leva sulle ambientazioni monocromatiche e dissonanti di un genere nichilista e scarno come il grunge. Un clichè che i Gâtechien hanno imparato ad esprimere al massimo delle proprie potenzialità, dimostrandosi ottimi interpreti di uno scampolo musicale nato a Seattle nella seconda metà degli anni ottanta. Un buon risultato per i due musicisti francesi che se in futuro sapranno distanziarsi dagli stereotipi di gamma a favore di una verve più innovativa, potranno raccogliere frutti ancora più succulenti di quanto non farà questo 4.