Gli Iron Tongue sono la nuova band di Chris Terry, cantante dei Rwake, che con questo progetto permette di dare libero sfogo a tutta la sua passione per il Southern e lo Sludge. Sono questi due generi, infatti, i pilastri principali su cui poggia il suono di The Dogs Have Barked, The Birds Have Flown; l’iniziale Ever After, così carica di Soul, è un evidente atto d’amore verso i Lynyrd Skynyrd e il loro tipico incedere da losers romantici. Ben presto però le chitarre di Mark Chiaro e Jason Retford mettono in luce l’aspetto più Heavy della band: la muraglia cinese fradicia di muffa paludosa di Witchery, le suggestioni Doom Metal Blues di Skeleton sono contraddistinte dal possente rifferama dei due. Elemento di spicco del collettivo è sicuramente la bella voce soul di Stephanie Smittle, in grado di stemperare un pochino l’approccio “nero” dei nostri (non dimentichiamoci che escono su Neurot, label di Scott Kelly e Steve Von Till dei Neurosis). Lo zenith viene raggiunto proprio a metà dell’opera: Moon Unit è una botta apocalittica che apre con una slide Hard Southern, prosegue mastodontica e potente, una creatura Doom Sludge che percuote lo spazio bombardandolo con un solo accordo, per poi esplodere in un refrain iper-amplificato.
Dicevamo dell’approccio scuro ed heavy, ma l’anima degli Iron Tongue è anche calda e fieramente sudista ed in qualche modo anche debitrice di una certa modernità: il riff di basso e le backing vocals della Smittle in Lioness devono molto al post Stoner dei Queens Of The Stone Age, così come non è raro sentire rimandi al versante più pesante del Grunge (7 Days).
Un buon album, un suono passionale e sincero che potrà incontrare i favori di un pubblico trasversale.