Alden Volney è uno strano personaggio, musicista ma anche videomaker, è ossessionato da tutto quello che riguarda una certa estetica “elettronica” passatista, sopratutto quella relativa all’emergere dei primi sintetizzatori analogici degli anni settanta. I suoi video risentono fortemente di questo approccio tanto che sembrano in parte rifarsi all’era catodica più astratta del videoclip (quella tra la fine dei settanta e gli inizi degli ottanta) ma in un modo molto originale e non citazionista. Volney prende alcune suggestioni, come per esempio i video pittorici dei primi ottanta, lo studio sulle immagini in negativo e i colori fluerescenti (si prenda un video come Lovecats dei Cure), le installazioni di Nam June Paik, l’estetica digitale dei videogames anni ottanta e via dicendo, e li mette insieme con una modalità del tutto originale, dipingendo con tutta questa materia corpi, set reali e immaginari. L’ultimo video che ha realizzato per Jamie XX intitolato Girls sembra addirittura recuperare le istanze della musica visualizzata applicata all’animazione (da Len Lye fino a Disney) ma attraverso la grafica essenziale di un proto-videogioco