Si fa presto a dire Punk Funk. Tante le band in debito con le suggestioni di quei musicisti che alla fine degli anni settanta contaminavano la nascente Disco music con il punk, il funk e altri tropicalismi assortiti. Chi scrive torna quasi sempre alle origini e ai sopravvalutati Franz Ferdinand e Vampire Weekend preferisce i primi Talking Heads, i Television, James Chance, i primi Ultravox e i Devo, i primi due album dei Blondie, The Pop Group e i meno allineati Rip Rig & Panic.
Ci sono delle eccezioni, ed è quasi sempre una questione di intuito e simpatica arroganza, quella che non si preoccupa di osare con accostamenti arditi e strane combinazioni geografiche.
È il caso di Luci Di Wood, combo stanziato a Pisa, che con questo primo EP di cinque brani, si stacca nettamente dalle incertezze dell’opera prima, con un lavoro freschissimo, potente e originale per coraggio e inventiva.
Grazie anche alla voce sorprendente di Virginia Monteverdi, RGB suona come uno strano mix tra la punk era contaminata con i suoni per il dancefloor, il pop lirico e sintetico di Giuni Russo e Matia Bazar, l’attitudine anarco-comica della prima Donatella Rettore e una propensione melodrammatica e magniloquente per la rock opera, quella di Paul Williams quando scriveva le canzoni per Phantom of the Paradise, tanto per intendersi.
Non tragga in inganno il limite delle recensioni descrittive: di pacchiano in RGB non c’è traccia, i suoni sono aspri e angolari, l’essenza è puramente rock. Basta ascoltare la cover di Brivido, che trasforma un brano meno conosciuto della migliore Rettore in un secchissimo crescendo di pulsazioni elettriche, molto meno dance-freak dell’originale e decisamente più rigoroso.
Questo è il genoma della band, ci sembra di poter dire e questa l’energia delle tracce originali, tra cui spiccano “Domenica” e “Indie”, ironica punzecchiatura del sottobosco di riferimento.
Del pauperismo indipendente Luci di Wood non ha niente, è una band che punta alto, li aspettiamo con impazienza per la prova sulla lunga distanza.
Luci di Wood, il trailer dell’album