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Era il 25 marzo 1986 quando uscì “Don Giovanni“, il sedicesimo album di Lucio Battisti, pubblicato a quattro anni di distanza dal precedente “E già“, primo album della svolta che sancì la fine della collaborazione con Mogol e accolse i testi scritti dalla moglie Grazia Letizia Veronese.
Ma la vera e propria svolta comincia con Don Giovanni, perché se musicalmente viene radicalizzata la produzione elettronica di Greg Walsh, collaboratore del musicista di Poggio Bustone sin da “Una donna per amico” è la metrica di Pasquale Panella, nuovo paroliere per tutti i quattro album successivi di Battisti, ad inaugurare una nuova stagione compositiva. L’arte di Battisti si combina in un nuovo universo semantico che opera su più livelli.
A questo proposito segnaliamo il bel volume scritto da Alexandre Ciarla e introdotto da una prefazione di Renzo Stefanel, intitolato “Battisti-Panella: da Don Giovanni a Hegel – Analisi e spiegazione di tutte le canzoni“, pubblicato nel settembre 2015 e che si aggiunge a quello di Ivano Rebustini “Specchi opposti. Lucio Battisti. Gli anni con Panella“. Il libro di Ciarla in particolare, approfondisce la collaborazione Battisti-Panella basandosi su una ricerca e analisi dei riferimenti culturali e filosofici che attraversano tutti e cinque gli album del sodalizio, “precisi e puntuali – dice Stefanel – tanto a Guillaume Apollinaire, Eugene Ionesco, Luigi Pirandello, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Leonardo Da Vinci, la tradizione alchemica, il neoplatonismo rinascimentale, l’età alessandrina, la storia romana quanto ad autori della canzonetta e della cultura pop italiana del Novecento in un mescolamento tra alto e basso che è tipico della società di massa sia delle avanguardie storiche e del postmodernismo, nel cui alveo è inquadrabile l’opera di Panella”
Compie trent’anni anche il videoclip de “Le cose che pensano” singolo che lanciava Don Giovanni. Prodotta da Vincenzo Mollica, la clip fu presentata durante il segmento musicale del giornalista inserito nel TG1, si tratta di un montaggio Battistiano che alterna fotografie dell’artista, rielaborazioni grafiche e alcuni disegni di Milo Manara. Un fanvideo ante litteram, naturalmente d’eccezione e approvato dallo stesso Battisti; operazione che si ripeterà anche con “L’apparenza“, sempre a cura di Vincenzo Mollica per Rai Uno.
Lucio Battisti – “Le cose che pensano” – il videoclip originale prodotto da Vincenzo Mollica