L’Europa ha conosciuto da poco Luis Fonsi, mentre in America Latina era già un nome di rilievo per le sue numerose hit e sopratutto per una carriera praticamente ventennale. Ci voleva “Despacito” per sfondare il muro del vecchio continente. Il brano condiviso con Daddy Yankee solamente su youtube ha fatto il pieno di visite superando gli 800 milioni di visualizzazioni e anche in Italia è primo in classifica tra streaming, condivisioni, ascolti sulle piattaforme più diffuse e vendite.
Il primo album del cantante di Puerto Rico si intitola Comenzaré e viene pubblicato nel lontano 1998, mentre “Despacito” anticipa quello che sarà il nono album di Fonsi.
“Despacito” è stato censurato in Malaysia per il contenuto giudicato osceno, esplicitamente riferito ad un amplesso sessuale, anche su sollecitazione del ministro della comunicazione Salleh Said Keruak che ha intimato alle radio locali di non trasmettere il brano.
La storia di “Despacito” ha connessioni ben precise con gli elementi della cultura popolare Portoricana, basta pensare che il videoclip è stato girato nel quartiere La Perla e nel bar La Factoría a San Juan dal regista Carlos Perez, un veterano del genere “street” e già sodale con lo stesso Fonsi oltre che con Daddy Yankee, per il quale aveva diretto con risultati più selvatici il video di Gangsta Zone. Video e canzone popular legata al ritmo, al movimento e alla danza nella celebrazione degli elementi più consueti e gettonati della cultura Latino Americana anche nel nostro paese.
Il 28 luglio la star mondiale della musica latina sarà al Lucca Summer Festival per una delle date del suo tour mondiale e per far conoscere da vicino il suo vasto repertorio costituito da ben otto album pubblicati dal 1998 ad oggi, oltre al tormentone “Despacito”