Ritornano freschi come mai i Marvin, una delle prime conoscenze della superba Africantape, etichetta francese per la quale pubblicano anche i nostrani Aucan e Io Monade Stanca. Del microcosmo che si è venuto a creare per vicinanza e assonanza dai compagni Electric Electric e Papier Tigre vi avevamo già parlato nelle rispettive recensioni, ma Barry suona, per gli orecchi più attenti, una manovra di depistaggio dalle loro stesse tracce. Siamo sempre nell’universo math rock, la formazione è ancora composta da un trio chitarra-tastiere-batteria, tutti e tre pestanti fino all’impossibile, dove i synth da modernariato accompagnano il cantato (quando c’è) distorto da vocoder da automa. L’immaginario dei tre francesi è ancora riempito da Space Invaders, Guerre Stellari, Star Trek, sigle di approfondimenti politici degli anni ’70: la titletrack Barry incorpora tutte queste sensazioni, risultando la traccia più legata al passato. Epica, da scontro frontale contro le forze del male venute dallo spazio. Ma almeno nella prima parte del disco il math rock si trasforma in pop, deliziando l’ascoltatore con cambi di tempo e frenesie continue che se fossero tradotte con lo stile del progressive anni ’70 demolirebbero la sanità mentale, mentre così suona veloce, immediato, fruibile. Nel caso di Un Chien d’Hiver si fluttua tramite crescendi a velocità da montagne russe senza freno, Giorgio Morricone (notare l’ironia nelle canzoni e nel titolo dell’album stesso) scopre ritmiche salsa, ovviamente rivedute e corrette prima che la guerra laser distrugga tutto. As Noisy as Possible potrebbe appartenere ai Nine Inch Nails, se solo volessero abbandonare il machismo, Jey Ferson abbaia come i Foo Fighters, prosegue come gli Yes e conclude con innumerevoli variazioni sul tema di un riff rock. Insomma, datemi un genere di riferimento e ripercorrerò il mondo musicale conosciuto. Non possiamo chiamarla “svolta pop”, perchè comunque l’ascoltatore deve avere confidenza con tutte le variazioni ritmiche qui inserite. Però l’apertura a diverse sensazioni, le più disparate, fa scendere dall’astronave i Marvin dopo 10 anni di carriera nello spazio siderale.