È il febbraio del 1978 quando Maurizio Arcieri si taglia un dito sul palco del “Due Stelle” di Reggio Emilia, esattamente 37 anni fa; condivideva la scena con Christina Moser insieme alla quale aveva pubblicato “Chinese Restaurant” per la Polydor dietro la sigla Chrisma (poi diventati Krisma). Per rispondere ad un gruppo di autonomi che disturbano la serata, Arcieri si taglia con una lama, schizza sangue sul pubblico e viene sbattuto il giorno dopo sul Corriere della Sera grazie ad un articolo di Luca Goldoni che si prende gioco del nostro alludendo al grand-guignol e irridendo l’estetica punk con quella sicumera giudicante che si richiama al senso di responsabilità. Un anno prima, un altro “irresponsabile”, John Cale, si era rivolto al pubblico con la stessa violenza decapitando la testa di un pollo (ucciso in realtà nel backstage) durante l’esecuzione di Heartbreak Hotel a Croydon.
Arcieri è morto ieri, in una clinica vicino a Varese, a 72 anni. Non ha mai smesso, come Cale, di affrontare l’arte con spirito situazionista, e non ci riferiamo solo alla musica (I New Dada, la sua carriera solista, la lunga avventura con Christina Moser) ma anche alla televisione, ce lo ricordiamo nel primo ciclo di Pubblimania trasmesso da Rai3, dove insieme alla Moser replicava le esperienze di Nam June Paik e Fluxus oppure nel combinatorio Sat Sat,vero e proprio blob satellitare.
Ciao Maurizio