domenica, Dicembre 22, 2024

Rock Contest 2016: ROS – crossover scarlatto: l’intervista

I ROS fanno fede al loro nome. Producono una musica dai colori e dai toni forti attraversata da uno spirito scarlatto. Vicini al suono compatto e immediato del crossover anni novanta e al pop energico dei Garbage, il trio  mantiene forte originalità staccandosi da quei modelli e proponendo uno stile personale e soggetto a numerose contaminazioni, tra queste basta pensare alla collaborazione con il collettivo Toscana Sud, un combo di Rapper provenienti dalla provincia di Siena, come i ROS.

Guidati dalla grinta di Camilla, cantante e chitarrista della band, hanno prodotto per il momento tre videoclip di qualità professionale diretti da Simone Ventura e hanno lavorato in studio con Emanuele Ferrari (Orbitoclasto, Othismos, BOB) al B-Side Studio Recording. Dopo averli visti alla Festa della Musica di Chianciano Terme nel 2015 tra le band a km. Zero, i ROS sono meritatamente tra i selezionati per la quarta eliminatoria del Rock Contest Fiorentino ideato e organizzato da Controradio.
In occasione della loro importante data prevista per stasera, 15 novembre 2016 presso il Glue Alternative Concept Space di Firenze alle ore 21:30, li abbiamo intervistati:

Come nasce il progetto ROS e dove vi siete formati?

Il progetto nasce alla fine del 2014 nell’immaginario di Camilla (cantante e chitarrista del trio) nella provincia di Siena e prende vita effettiva agli inizi del 2015, quindi non molto tempo fa: la nostra forza sta proprio nel darci continuamente da fare, senza perdere mai tempo. Fin dagli inizi l’idea era ben delineata e mirata, dopo un mese eravamo già a lavoro su brani inediti e, a distanza di solo un anno e mezzo, ci troviamo pieni di date e a lavorare su un disco. Siamo in continua evoluzione e la chiave è proprio l’intesa che si è creata tra noi: prima di questo progetto abbiamo tutti suonato con altre band, ma senza mai trovare negli altri componenti l’insistente voglia di fare che avevamo noi. Finalmente i ROS sono sulla stessa linea d’onda, stiamo prendendo molto sul serio il progetto e siamo felicissimi di come ci stiamo muovendo.

Nella vostra musica c’è un rimando preciso a quella stagione del rock “alternativo” contaminato con altri stimoli e che ha trovato la massima espressione negli anni novanta. Che tipo di crossover è il vostro?

Diciamo che i primi brani che abbiamo pubblicato sono stati un terreno di prova per noi per sperimentare le varie possibilità, le varie direzioni che avremmo potuto intraprendere e definire ulteriormente con la realizzazione di un progetto più grande. I riferimenti per iniziare a costruire le tracce sono stati molti, e di certo non manca quello del Rock Alternativo degli anni ’90. Ma la nostra ricerca vuole spingersi oltre: l’obbiettivo è quello di proporre qualcosa di interessante, fresco e accattivante, e proprio adesso, grazie a vari esperimenti sonori, stiamo trovando la nostra dimensione definitiva, che si colloca nella sfera dell’Alternative Rock di impronta moderna. Non mancheranno accenni elettronici, contaminazioni blues nelle linee vocali e distorsioni di impatto nei prossimi brani, ma sarà tutto inglobato in una dimensione ben mirata e circoscritta che possa proporre un prodotto completo e fruibile da varie tipologie di pubblico.

ROS – Maschere (Official Video)

ROS il nome. Ha un significato cromatico o è semplicemente una sigla? Il rosso e il rosa sembra dominare la vostra immagine, anche nei due video che avete realizzato.

Avete colto in pieno l’effettiva origine del nostro nome: in realtà non esiste un acronimo vero e proprio di ROS, il nome è venuto da sé per la sua sonorità, semplice e dinamica, e per il legame con questi colori, in particolare il rosso: un colore forte, energico e deciso, ma allo stesso tempo elegante e sensuale. E sono proprio queste le caratteristiche che vogliamo dare alla nostra musica. Nel video musicale di Alchermes (non a caso, nome di un liquore rosso) abbiamo puntato molto sulla forza di questa cromaticità e non mancheranno riferimenti di questo tipo nel disco su cui stiamo lavorando. E’ un divertente gioco per accompagnare la nostra musica con riferimenti visivi che possano suscitare determinate sensazioni.

A proposito di immagine, raccontateci la collaborazione con Simone Ventura per i tre video che ha realizzato con voi, Alchermes e Maschere, virus

Il nostro regista Simone Ventura è un ragazzo della nostra zona con il quale abbiamo collaborato fin dall’inizio per accompagnare l’uscita dei nostri brani con video musicali efficaci. Nonostante la giovane età (siamo tutti sui 20) è molto professionale e cura al meglio la resa dell’immagine. La realizzazione dei videoclip è stata molto impegnativa, ma anche divertente e stimolante: ci siamo trovati più volte giornate a tavolino per buttare giù idee e immagini che ci arrivavano alla mente ascoltando i pezzi, ed è stato magnifico vederle prendere forma sul set. E’ stato un lavoro che abbiamo fatto tutti insieme, siamo andati a cercare location, vestiti, comparse e a chiedere in giro permessi per giorni, e ne è valsa la pena: siamo entusiasti di aver allegato ai nostri primi brani online anche un’espressione visiva, che ha dato vita alle immagini che ci suscitava l’ascolto.

Tra Alchermes, Machere e Virus ci sono sei mesi di distanza. L’ultimo è uscito questo novembre e ci è sembrato il brano più potente della vostra produzione. C’è in programma un EP oppure un album?

Come già accennato abbiamo registrato questi tre brani, oltre che per iniziare a farci sentire e a diffondere la nostra musica, per noi: sono stati un vero e proprio banco di prova per capire dove orientare effettivamente le nostre sonorità. Con Maschere, Alchermes e Virus ci siamo presi il giusto tempo per capire come muoverci, quale tipo di sound ci rispecchiasse di più e la tipologia di risposta del pubblico. Ha funzionato: ci hanno indirizzato verso una precisa strada che ci sta portando alla realizzazione di un disco. E’ proprio questo il nostro grande progetto in ballo: in questo periodo la sala prove sta ascoltando e riascoltando nuovi brani sui quali stiamo lavorando al massimo per una resa sonora efficiente e studiata e per la creazione di un mood mirato e innovativo, che andranno a finire nell’album che registreremo a Gennaio, ancora una volta al B-Side Studio Recording. L’impronta ROS è già stata data con i pezzi su YouTube, ma con il disco si delineerà ufficialmente e incontrerà nuove sfumature. Ancora non vogliamo svelarvi il nome, ma si saprà presto!

ROS – Alchermes (Official Video)

Avete registrato al B Side Studio e masterizzato al White Sound. Ci raccontate il lavoro di produzione dei brani e con chi avete lavorato per ottenere un sound così compatto e in parte ispirato al suono di produttori come Butch Vig ?

Se c’è una cosa di cui siamo rimasti felicissimi e completamente soddisfatti, è l’ambiente che si è creato durante la registrazione di questi primi brani. Al B-Side Studio Recording abbiamo lavorato giorno e notte con Emanuele Ferrari, una personalità fantastica che ci ha dato una grandissima mano nella ricerca dei suoni. E’ stata la prima esperienza in studio del progetto ma non volevamo assolutamente che la resa risultasse acerba: siamo stati ore e ore a regolare manopole, a registrare controcanti e ad ascoltare le varie possibilità delle tracce, fino a poterle esportare soddisfatti per inviarle al White Sound di Firenze per il mastering: uno studio ben rinomato che non ha esitato a dare la spinta definitiva al suono che, dopo tutta questa cura, ha raggiunto l’impatto da noi desiderato. Siamo felici della resa finale e sappiamo che per il disco questo lavoro sarà ancora più intenso: non vediamo l’ora di tornare in studio per sentire i nostri nuovi brani prendere forma.

Virus vede la partecipazione di REIZON proveniente dal collettivo TOSCANA SUD, altra band della vostra zona. Ci raccontate il suo contributo e come ha arricchito il vostro sound?

Il rapporto che si è creato con alcune formazioni della zona è splendido: i Toscana Sud sono un valido collettivo rap/hip-hop (che peraltro è stato selezionato l’anno passato proprio per il Rock Contest Controradio) con il quale abbiamo diviso più volte il palco e collaborato con molto piacere. Rilevante è stata la collaborazione con il loro produttore Reizon, che si sta affermando con le sue tracce a livello nazionale: Virus è il nostro brano più spinto ed elettronico, è stato uno stimolante esperimento che abbiamo voluto coronare con alcuni tricks elettronici di Edoardo durante il drop. E’stato molto interessante lavorare con lui, che ha dimostrato di sapersi muovere benissimo anche su un brano rock senza uscire dal contesto sonoro e dando un colore elettronico fresco e moderno. Le collaborazioni con questo collettivo potrebbero non essere finite: vi vogliamo svelare che nel disco ci potrebbero essere sorprese di questo tipo.

ROS – Virus (Official Video)

Come nasce un pezzo dei ROS, chi scrive musica e testi?

Parlavo proprio prima della nostra forte intesa musicale. Essa si riflette perfettamente nella realizzazione dei brani, ed è proprio per questo che siamo in continua produzione. Il nostro è un vero a proprio lavoro di squadra: i testi nascono dalla penna di Camilla, ma passano poi alla supervisione di Lorenzo (batterista), che dà un importantissimo contributo. Per il disco li stiamo trattando con moltissima cura, per noi è molto importante creare un mood ben preciso anche per quanto riguarda i temi e raccontare qualcosa che solitamente non è convenzionale nella musica che si ascolta giornalmente: molte sono le tematiche psicologiche nei nostri brani, cerchiamo di trasportare l’ascoltatore in una sfera “onirica”. La melodia vocale spesso prende forma con la stesura dei testi, che poi entrano in sala prove per essere arrangiati al meglio. Importantissimo a questo punto è il nostro bassista Kevin, che ci sorprende sempre con accattivanti riff e scelte armoniche, sulle quali poi lavoriamo tutti insieme fino a tarda notte.

Vi abbiamo visto dal vivo alla Festa della Musica di Chianciano nel 2015, tra le band a Km Zero. Cosa accade in città e nei dintorni, per quanto riguarda la produzione musicale, c’è vita e che tipo di vita?

La Festa della Musica di Chianciano è stata una delle nostre prime importanti esperienze su un palco meritevole: ci eravamo formati da non molti mesi e il collettivo che organizza ogni anno l’evento ci ha dato la splendida opportunità di presentare i nostri primi lavori ad un Festival musicale di grande calibro in Toscana. E’stato un magnifico banco di prova per iniziare a prendere confidenza con grandi palchi. Esperienze del genere non sono di certo finite lì, abbiamo suonato in altre importanti manifestazioni di rilevanza in zona come il Rock For Life (Ponticelli), l’Agazzi Summer Fest (Agazzi) e l’Orcia Rock Festival (San Quirico D’orcia), per nominarne alcuni. Questo sta a dimostrare che la nostra zona è fortunatamente molto attiva in questo senso, numerosi sono i Festival che ogni anni ci regalano band che vengono da ogni parte del mondo, senza tralasciare il trattamento delle band emergenti locali.

ros-2

Per quanto riguarda la vostra partecipazione al Rock Contest, cosa pensate del ruolo di manifestazioni come questa per la promozione di musica emergente e di qualità?

Ancora non realizziamo che siamo fra i 30 selezionati su centinaia e centinaia di band, è un traguardo importantissimo per la nostra musica e una grande spinta a continuare a darci da fare con questo ritmo. Il Rock Contest Controradio ci ha fin da subito impressionati per le opportunità che dà alle realtà emergenti italiane. Quest’anno i premi sono davvero notevoli (per non parlare della giuria della serata finale, capitanata da Alberto Ferrari dei Verdena) e, in una realtà dove far emergere la propria musica non è affatto facile, è una splendida opportunità da offrire a band che meritano di farsi sentire. Queste tipologie di manifestazioni offrono una validissima vetrina per progetti che vogliono mettere in gioco la propria musica e misurarsi con artisti provenienti da tutta Italia. Siamo davvero entusiasti di aver superato la dura selezione iniziale con i nostri brani, adesso non resta altro che aspettare martedì per portare sul palco del Glue Alternative Concept Space di Firenze tutta la nostra energia. Siamo carichissimi!

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Bruno Martini
Bruno Martini
Bruno: una laurea in scienze politiche, musica italiana tra gli ascolti principali, e un amore viscerale per tutte le british invasion

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