Fratello (Skr4wsex) e sorella (Sixt3r) i 43Factory sono un producer / videomaker e una cantante/Mc. Entrambi producono la loro musica che è un bel calderone di influenze groove, dal digital funk al dub, dalla dubstep alla drum&bass, dalla bass music alla cultura videoludica, dalla quale attingono la passione per la distorsione, la velocizzazione, l’espressione sopra le righe. In tutto questo emerge un’anima rivolta a sud e ai suoni storici della Giamaica.
Totalmente apolidi, si muovono tra Italia e Inghilterra attraverso una manciata di etichette che hanno pubblicato i loro EP tutti diversi stilisticamente, ma assolutamente omogenei nella proposta.
Alla musica viene spesso associata una dimensione “visual” di una certa importanza. Non solo i videoclip, ma anche il 3D mapping e le propaggini più innovative delle arti visuali applicate, sopratutto nel contesto “live”.
Tra le band selezionate per la seconda eliminatoria del Rock Contest di Controradio, i 43Factory si esibiranno stasera al Combo Social Club.
Per l’occasione li abbiamo intervistati.
43FACTORY ft Turpiloquio-BIG FISH
Per consultare tutte le interviste e i contenuti speciali dedicati ai 30 ospiti del rock contest fiorentino, Indie-eye, media partner del festival, ha aperto una sezione specifica da questa parte: Rock Contest 2017, tutti i contenuti
La prima domanda, mi rendo conto banalissima, è dedicata ai legami di sangue. Come si lavora tra fratello e sorella?
Io e mio fratello siamo due facce della stessa medaglia, due espressioni dello stesso concetto. Ci troviamo benissimo nella produzione alla 43factory: siamo affini nei gusti, nell’ironia, ci piace divertirci e scatenare le persone, trasmettere un concept pieno e con un’impronta stilistica unica. Ci critichiamo severamente (le vere infamate) come solo fra fratelli si può fare e questo ci fa crescere molto. La nostra formazione artistica avanza, siamo sempre in crescita ed evoluzione!
La vostra musica è uno stimolante calderone che passa al setaccio quarant’anni di groove. EDM ma in un’accezione molto larga. Vorrei partire dalla componente hip hop, da quella electro-funk e da alcuni accenni “break”. In certi casi viene da pensare ad una versione impazzita di Bomfunk MC, penso anche al video di Freestyler. Nel vostro caso, lo stile libero manda avanti e indietro i generi di riferimento, talvolta usando anche, letteralmente, la velocizzazione. Potete spiegarci il vostro amore per questa musica e come riuscite a renderla un fatto totalmente personale?
Abbiamo tutti e due attraversato fasi musicali di diverso genere: dal rock progressive degli anni ’70 all’hip hop francese e poi Inglese, dallo ska al rocksteady alla reggae e alla dancehall, poi la dubstep, la techno e la drum&bass. Cerchiamo di capire il perché ci siamo legati ai vari generi, poi misceliamo le varie influenze e troviamo un equilibrio, sperimentiamo molto. In questo la voce ha un ruolo fondamentale per l’interpretazione, cerchiamo di affinare quello che ci convince, essere obiettivi, lasciare perdere il resto.
I vostri moniker da dove provengono?
Skr4wsex è un nickname ironico: un mix fra la buon vecchia parola sex e l’assonanza con il termine italiano scrauso; rappresenta anche un tributo al mondo dell’elettronica e a tutti gli artisti che hanno SK nel nome. Sixt3r sta per “sorella” e include il suono XT a me carissimo. I numeri 4 e 3 sono numeri d’origine esoterica. In particolare il 4 viene associato a tutto ciò che è mondo e realtà fisica, come i 4 elementi; il 3 invece è la trinità, il contatto con la parte del cosmo interiore, invisibile ed eterea. I due numeri sono collegati anche ai nostri rispettivi anni di nascita.
Mi colpisce positivamente il ruolo di entrambi sia nella produzione dei suoni che in quelle legate all’aspetto visual. Quanto è importante integrare il videomaking insieme alla vostra musica e perché?
I video e i visual hanno un ruolo importante, incorniciano la musica all’interno dell’universo 43. Creano storie ed episodi correlati e introducono personaggi, come la nostra mascotte, Rab, il coniglio antropomorfo. Inoltre danno modo a Skr4wsex di esprimersi nella regia, nel montaggio video, nella modellazione 3d e nella post produzione.
I vostri live integrano la parte visuale…
I nostri live comprendono sempre dei visual che aiutano ad immergersi nell’atmosfera dello show. Ogni volta modifichiamo qualcosa in base al posto che ci ospita o per l’occasione: dal semplice logo che ruota, al video mapping sulla console.
Skr4wsex&Sixt3r’s FLAT FUNK (official video)
Una delle influenze più evidenti, oltre al dub e a quelle di cui abbiamo già parlato, è la musica reggae. Quanto è importante mantenere un elemento “roots” e legato alla terra in un progetto eminentemente elettronico?
Super importante! La raggae rappresenta la componente più analogica del progetto, un tributo ai suoni e all’effettistica del genere, alle linee melodiche e all’interpretazione vocale. Un richiamo al nostro periodo a Brixton, quartiere giamaicano di Londra.
Il vostro progetto, pur essendo italiano a tutti gli effetti, ha stipulato anche una collaborazione su territorio londinese grazie alla Swag Pills che pubblica i vostri lavori, come mai questa scelta e come vi trovate con loro?
Nonostante il 43EP sia stato pubblicato sotto la Swag Pills mentre eravamo a Londra, la label ha sede a Miami e lavora digitalmente in tutto il mondo! Ci troviamo bene, siamo affezionati al nostro primo EP…
E con la DirtyDrop invece?
La Dirty Drop ha una sonorità più electro funk e house e quindi l’abbiamo scelta per il release del Wet Loop EP, con il pezzo Flat Funk come singolo.
Ed infine la ElectroIN…come mai questa libertà di spostamento e di collaborazioni, è voluta o semplicemente contingente?
Per quanto riguarda l’ElectroIN posso dare una risposta una volta che rilasceranno il nuovo EP Pancake Flip, per ora ci troviamo bene! Noi scegliamo l’etichetta in base ai generi che tratta di più. E’ ininfluente l’origine, l’importante è testare il mercato e le tendenze nei vari punti del mondo, mandare la propria musica per il globo e vedere che risposta torna indietro. Ci teniamo a mantenerci internazionali come impatto, per questo la scelta della lingua inglese.
L’aspetto transmediale è per voi un segno distintivo. Non solo musica, ma come dicevamo anche video, un libro a fumetti, costumi creati da voi per i live set e l’attenzione al 3D mapping. Ci raccontate questi aspetti così diversificati e perché sono fondamentali per comprendere a fondo il progetto?
Fondamentalmente ci permettono di esprimere ciò che siamo a tutto campo: non siamo musicisti puri, abbiamo sempre sperimentato in vari campi e siamo autoditatti nelle nostre espressioni artistiche. Questo aiuta a dare forma al progetto, un’impronta, lo rende più vivido e autocratico. Ci piace citare, ma lo facciamo in maniera filtrata e sottile.
Dopo Toscana100 Band, vi avvicinate al Rock Contest. Come mai questa scelta?
Mantenersi attivi sul territorio ha estrema importanza! Controradio è un’istituzione, noi l’abbiamo sempre ascoltata! Il fatto che si stia preoccupando di diffondere questa nuova generazione di musicisti e artisti con tanto impegno non fa che riconfermare la voglia di sostenere la scena Toscana e la sua originalità. Il concorso Toscana100band ci ha sostenuto tantissimo e continua a farlo, vediamo cosa succederà con il Rock Contest…