A sei anni da The Drift Scott Walker si ripresenta al pubblico su 4ad con Bish Bosch, opera che si preannuncia enigmatica fin dal titolo, nel quale viene fatto riferimento al pittore Hyeronimous Bosch. Il voluto paragone deriva dalla somiglianza interpretativa che accomuna i lavori dei due artisti: come i quadri dell’autore olandese richiedono una visione accurata da parte dello spettatore, così le canzoni di Walker necessitano un attento ascolto per comprenderne appieno il significato.
L’autore ha lavorato alle canzoni di Bish Bosch dal 2009, dando così all’opera una grande varietà geografica e linguistica. Se il precedente The Drift, conteneva visioni cupe, qui l’esperienza si fa più colorata e dal punto di vista strumentale c’è grande enfasi su chitarre e tastiere.
Va detto che la musica di Walker è notevolmente cambiata nel corso dagli anni; il cantante è infatti passato dal pop degli inizi con i Walker Brothers, a canzoni ricercate che hanno influenzato artisti come David Bowie, Radiohead e molti altri.
Anche in Bisch Bosch, si è ben lontani dalla spensieratezza degli esordi; i temi affrontanti sono il fallimento, la morte e vi sono inoltre numerosi riferimenti a importanti figure storiche come Donald Rumsfeld, Ronald Reagan e Mikhail Gorbachev.
Con questa complessa opera, Walker aggiunge un altro tassello alla linea compositiva introspettiva iniziata con Swan Song e proseguita con Climate of Hunter (1984), Tilt (1995), The Drift (2006).
Noel Scott Engels (questo il vero nome di Walker) è un cantante di origine americana trapiantato in Gran Bretagna, dove nel corso degli anni ha riscosso un certo successo.
La storia di Walker inizia nel 1964 anno in cui, dopo aver suonato in numerose band, formò i Walker Brothers insieme a John Maus e Gary Leeds. Nel 1965, quando le più famose band britanniche (Beatles, Rolling Stones, Kinks) furono protagoniste della così detta British Invasion negli Stati Uniti, i Walker Brothers giunsero nelle sponde anglosassoni dove ottennero successo con brani come “Pretty Girls Everywhere”, “Make it Easy on Yourself” e “The Sun Ain’t Gonna Shine Anymore”.
Nel 1967, dopo aver prodotto cinque LP di successo, a causa di discrepanze artistiche, I Walker Brothers si sciolsero. Nello stesso anno iniziò la carriera solistica di Walker, che tra alti e bassi arriva fino ad oggi.
Dal 1967 fino al 2006, Scott Walker ha composto tredici LP. Tra le sue maggiori influenze, soprattutto nel periodo iniziale, troviamo il cantautore francese Jacques Brel, di cui ha tradotto e reinterpretato alcuni brani e la musica classica.
The Drift (2006) è l’ultimo lavoro in commercio dell’eclettico cantante americano. Generalmente ben accolto dalla critica, l’album era caratterizzato da atmosfere disturbanti e temi come la tortura, la malattia, la tragedia dell’11 settembre e Elvis Presley.