venerdì, Novembre 22, 2024

Sonic Youth – The Eternal (Matador 2009)

the_eternalSulla gerontocrazia osservata soprattutto attraverso Italica lente si potrebbe sbrodolare all’infinito. A partire da un’analisi di Ires-Cgil fatta nel lontano duemilasei che evidenziava la mancanza di tutele legali per i lavoratori dai ventiquattro ai trent’anni, a favore di un concetto di anzianità che evidentemente per troppo tempo ha avuto più valore di qualsiasi qualifica conquistata con il sangue. Un cancro che ha attraversato gli stessi vertici del sindacato, rappresentati per lo più da una generazione di ultra cinquantenni. Dal duemilasei fino al giorno in cui è caduta la pasqua duemilanove, Marco Alfieri e Paolo Bricco firmano un articolo per il sole 24 ore che impietosamente analizza il modello gerontocratico del capitalismo globale, riservando ovviamente un posto d’onore all’Italia, la cui aggravante sarebbe stata e sarebbe ancora quella di un mix letale di elementi comuni alla way of life del management internazionale condita con il concetto di trasmissibilità familiare. I figli, i nipoti, i cugini. Spesso questi potrebbero essere migliori di chi li ha sgravati se non fosse per gli effetti negativi della lunga durata, vere mazze ferrate che spezzano le reni ad altri fratelli nel pieno dell’età sperimentale ed esplorativa, ridotti a mettere in pratica le loro intuizioni nella simulazione più triste tra quelle immaginabili: un hikikomori casalingo. Aveva allora ragione il buon Narciso Ibáñez Serrador, che ad un solo anno dalle rivolte generazionali che infiammeranno le strade si immaginava un nuovo villaggio di dannati nel notevole ¿Quién puede matar a un niño? dove ad Almanzora, tutti i bambini hanno già massacrato senza pietà gli adulti dell’isola. Tutta la questione è  in verità un letto di Procuste, un’attitudine riduzionista, da qualsiasi parte la si osservi, utile probabilmente anche a chi la formula per ritardare l’oscenità della morte. The Eternal appunto, la nuova uscita degli ultracinquantenni Sonic Youth;  non ha la forza crepuscolare di uno Stallone che ritorna al cinema, ne riesce a commuovere come Neil Young filmato da Demme; è un album stanco e triste soprattutto nel tentativo di suonare “selvaggio” come gli esordi. Anziani al potere, tocca lasciarli divertire.

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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