Chronicles of a Decline è il nuovo album di Terry Blue di imminente uscita per Another Music Records e Safe Port Production il prossimo 5 Maggio 2023.
Ad anticipare il quarto lavoro del proteiforme artista svizzero, attivo sin dal 2013 con la sua casa di produzione, la Safe Port Production, il singolo intitolato “Lullaby, 2520“.
Con un riferimento al numero dell’appartamento di Losanna dove Terry ha vissuto per anni, molto vicino al lago e lontano dal clamore urbano, il brano fotografa una condizione di declino e desolazione, un buio dell’anima che ha dato vita a tutti i brani dell’album.
Indie-eye presenta in anteprima il videoclip che veicola il nuovo singolo, diretto dal giovane fotografo e videomaker Robin Albertini
Another Music Records in rete
Terry Blue su Facebook
Terry Blue, il videoclip di Lullaby, 2520 diretto da Robin Albertini
Intimità e isolamento in Lullaby, 2520. Il singolo e il video
L’intimità di Lullaby 2520 fa un po’ male, ci ha detto Robin Albertini, videomaker attivo sul territorio ticinese e da anni anche educatore sociale. Realizzato con una serie di inquadrature frontali, vicine al cinema delle origini ma anche alla ritrattistica fotografica, il video è una diretta immagine interiore di Terry Blue. “Il poco spazio dell’inquadratura – ha aggiunto Robin – è un 5:4 che assolve una funzione protettiva, quasi fosse una culla. Una culla ingenua però, quasi distaccata, ma che in quel momento rappresenta la maggior sicurezza al mondo, esattamente come una ninna nanna“
Nel video, l’intimità color ocra di un interno è tanto protettiva quanto oppressiva. La luce non è quella di una candela, ma un bulbo elettrico che riflette il senso di spoliazione e riduzione dell’intimità in uno spazio secluso.
Terry Blue compositore e songwriter: il folktelling di Lullaby, 2520
Terry Blue, prima dell’imminente Chronicles of a Decline, ha pubblicato il doppio full lenght Only Be there nel 2021, preceduto da To Last Ton Long del 2018 e il primo The Burning Trees del 2016.
La sua poliedricità gli ha consentito di collaborare come compositore con la televisione e la radio Svizzera. Ha svolto un’attività live importante, con più di 300 date tra Svizzera, Inghilterra, Brasile, Kosovo e Francia, oltre a collezionare numerose collaborazioni in studio nel panorama musicale Svizzero e Italiano.
Il folktelling di Lullaby 2520 si avvicina all’intimità dolente di Bon Iver e José González, ma conserva la qualità vibrante di una voce dalla personalità originale, che ha già espresso notevoli risultati con brani come Scared as Dogs e la coheniana All the Things I’ve never seen
[L’immagine principale dell’articolo è L’artwork del singolo, con una fotografia di Robin Albertini]