Tess Amodeo-Vickery ha scelto il moniker TEss, con le prime due lettere maiuscole, per presentare il suo lavoro di debutto. Originaria del New Hampshire, cresciuta tra la foresta e le lusinghe della metropoli, vive a Roma da sei anni. “Soul Whisperer” è stato presentato proprio ieri alla Chiesa Metodista di Roma, con il sostegno del Trio Improvviso, ovvero Andrea Filuppucci, Dario Panza e Francesco di Palma, un concerto che chiudeva con successo la campagna di crowdfunding che le ha permesso di pubblicare il frutto dei suoi sforzi compositivi.
Influenzata lateralmente dal songwriting di Joni Mitchell, TEss propone un folk lieve, accompagnato dal suono della chitarra acustica e da una piccola sezione archi di impostazione cameristica, che fa il paio con il layout del cd, realizzato con le foto di Matteo Casilli, i cui scatti sono attraversati da una luce che rimane a metà tra la fine degli anni sessanta e un certo gusto alla Dante Gabriel Rossetti.
Radici a parte, se si ascolta una traccia come “When i think about you”, brano “pizzicato” e sostenuto da una spruzzata di elettronica leggera, così come altri episodi della tracklist, si comprende quanto il progetto di TEss si avvicini a quel bedroom pop che ha già decretato il successo di artiste come Miss Kenichi, al netto di una produzione che in questo caso è molto più diretta, semplificata e affidata al dialogo leggero tra chitarra e archi. Il gusto è quindi Mitchelliano solo in superficie, e anche quando l’armonia prova ad accennare la via del jazz, questo rimane in una posizione suggestivamente decorativa (My old friend) assimilando lo stile di TEss a quello sincero e un po’ innocuo dei dolcetti fatti in casa, di pizzi, trine, ghirlande di fiori e di tutta la filosofia lo-fi e artigianale che ne consegue.