sabato, Novembre 23, 2024

The Bevis Frond – Miasma: la recensione

Prosegue la preziosa opera di ristampe della Cherry Red Records, sempre trasversalmente focalizzata sul Rock made in Uk.
Questo giro tocca al debutto della creatura psichedelica creata dal chitarrista Nick Saloman, The Bevis Frond, band ormai diventata di culto presso gli estimatori dello psych rock più oscuro. Uscito nel 1986 e interamente finanziato dallo stesso Saloman grazie ai proventi ricevuti dall’assicurazione in seguito ad un incidente avuto in motocicletta, Miasma è un concentrato di amore per l’acid rock dei Sixties e per la psichedelia tutta.
Volutamente Lo-Fi, Miasma è una specie di lungo e distorto assolo scassatissimo di chitarra anche perchè Saloman è un musicista che non conosce affatto il senso della misura. Fin dal suo esordio dimostra subito una logorrea musicale che l’accompagnerà poi per tutto il prosieguo della sua lunga carriera.
Si diceva dell’amore per i Sixties, quelli più oscuri e stonati. She’s In Love With Time e Splendid Isolation esplorano il lato più melodico e trasognato, a metà strada tra i Byrds e i Fab Four, mentre l’incubo distorto ed ossessivo della estenuante Wild Mind fa pensare ad un incrocio tra le derive psych blues di Captain Beefheart e il delirio metropolitano degli Stooges. C’è anche traccia di un certo Folk Rock un tantinello barocco, ascoltare The Newgate Wind per credere.
È un sound puramente derivativo e legato alla nostalgia per il passato quello dei Bevis Frond, ma attenzione; nel magma chitarristico della cavalcata delirante di Confusion Days è sin troppo facile riconoscere il germe di quell’Hard Rock Seventies che renderà il Grunge “il” genere di riferimento negli anni a venire.
La ristampa in questione aggiunge ben sette bonus tracks alla scaletta originale: meritano una citazione la Hendrixiana Find My Way Home, la bellissima melodia che sorregge High Wind In The Streets e la strumentale I Eat The Air, psichedelia purissima retta da un organo Doorsiano e squarciata nel finale da brevi parentesi acustiche. In generale, il livello di queste bonus tracks è più che buono, ulteriore segnale del felice periodo creativo che Saloman stava attraversando.
Miasma è opera imperfetta, con le sue lungaggini e i suoi momenti di stanca; è però un disco dotato di estremo fascino, dovuto soprattutto alla visione carica di passione del suo autore. Per gli amanti dello Psych Rock una riscoperta necessaria.

Denis Prinzio
Denis Prinzio
Denis Prinzio è bassista di numerose band underground ora in congedo temporaneo, scribacchino di cose musicali per sincera passione, la sua missione è scoprire artisti che lo facciano star bene.

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