Leighton Koizumi è vivo, viva Leighton Koizumi. Dirsi appassionato di garage e non conoscere il personaggio è sicuramente una pecca che va lavata col sangue. Sicuramente sanno benissimo vita, morte e (soprattutto) miracoli del leader di Gravedigger V e Morlocks i tipi di Area Pirata, etichetta italianissima che ormai è da diverso tempo che ha smesso di stupirci. Cosa dire ancora al fine di incensare il lavoro di questa label dopo l’ennesimo colpaccio? Submerged Alive è il secondo disco della band di San Francisco, edito nel 1987 dalla Epitaph di “Mr Bad Religion” Brett Gurewitz. Lavoro ben presto andato fuori catalogo e fino a poco tempo fa venduto su Ebay a prezzi imbarazzanti ed ora finalmente ristampato sia in versione cd digipack che vinile colorato (quest’ultimo formato è ovviamente quello consigliato).
Band misteriosa, i Morlocks. In gran parte per merito del solito Koizumi: divorato dai demoni dell’eroina, dopo la registrazione di questo live (autentico? Fittizio? Mistero) sparisce dalla circolazione ed il gruppo si sfalda. Viene dato per morto, cadavere abbandonato con una siringa nel braccio in qualche vicolo malfamato di Frisco. Poi la rinascita di qualche anno fa, un nuovo disco con inediti, le ristampe dei vecchi lavori, un altro album con le cover della Chess Records, lo status da icona del garage punk anni ’80 da condividere con Rudi Protrudi.
Submerged Alive vede l’arrivo in formazione di Jordan Tarlow (ex Fuzztones) a sostituire alla chitarra il dimissionario Ted Friedman. Il sound ne risente notevolmente: la carica “raw”, selvaggia e primitiva del precedente Emerge viene smorzata in favore di un suono più raffinato ed elaborato, dove il punk viene parzialmente sostituito dalla psichedelia e dal r’n’b. Le emanazioni lisergiche della bluesy e cadenzata Get Out Of My Life Woman, le influenze Doorsiane in Different World e Black Box, le melodie Sixties dell’ottima My Friend The Bird (uno dei vertici della produzione della band) ci raccontano appunto di un gruppo che si stava trasformando in qualcos’altro, che cercava in qualche modo di domare la bestia. Un’anima soul, blues e beat reclamava per uscire fuori. Purtroppo ciò non avvenne, come scritto poco sopra. Oggi però, grazie a questa preziosa ristampa, abbiamo la possibilità di rivivere il passato di una band all’apice del suo breve e sgangherato percorso. Enjoy The Morlocks.