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This is my story, un omaggio a Ernesto De Pascale a Odeon Firenze, Lunedi 30 Maggio 2011

Lunedì 30 Maggio, alle 21.00, Odeon Firenze, in collaborazione con Toscana Musiche ed il Popolo del Blues, presenta This is my story, ricordo di Ernesto De Pascale, giornalista musicale e produttore indipendente, uno dei principali promotori del rock fiorentino e della cultura rock a livello nazionale, recentemente scomparso. Un omaggio ad un personaggio eclettico e creativo, autore del noto programma Il Popolo del Blues – e fondatore dell’omonima etichetta musicale – voce storica di Rai Stereonotte. La serata prevede la proiezione di quattro documentari di Ernesto De Pascale: Chet Baker e Firenze. Storia di un amore infinito, My name is Pasquale, San Francisco Blues Festival 2000 e Un Weekend post moderno. Ospiti della serata Laura Mauric, Antonella De Pascale, Michele Manzotti, Bruno Casini, Paolo Donati e Emiliano Laszlo.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Chet Baker e Firenze. Storia di un amore infinito (regia di Ernesto De Pascale ed Emiliano Laszlo).
Il 24 Gennaio 1956: il trombettista Jazz americano Chet Baker, reduce dai successi di The Birth Of Cool, si presentò su palcoscenico della Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini per un concerto che avrebbe aperto a propria insaputa la stagione del jazz contemporaneo, influenzando un’intera scuola di jazzisti locali, imponendo anno dopo anno Firenze sulla mappa della creatività, della originalità e dello stile internazionale. Locali dediti al jazz, una nuova generazione di musicisti, una rivista che si “permise” di diventare per poche stagioni concorrente alla storica firma milanese Musica Jazz (il mensile in questione si chiamava Jazz di ieri e di oggi), concerti, misero in moto decine e decine di nuovi appassionati comunicando l’amore per la musica di qualità ed eleganza e per un linguaggio che sottolineava l’avvento del Boom Economico. A più di cinquant’anni di distanza la voce della tromba di Chet ancora rappresenta una stagione eccezionale del jazz. Il trombettista, nonostante le sue vicissitudini con la giustizia – anche locale, come il processo e l’anno in prigione a Lucca nella stagione 1960/1961- grazie al calore e all’ospitalità del pubblico fiorentino, stabilì con la città un formidabile rapporto che non si sarebbe esaurito con la sua scomparsa prematura avvenuta il 13 maggio 1988. Il Popolo del Blues di Ernesto de Pascale ha celebrato nel 2009 quell’evento straordinario con il documentario Chet Baker e Firenze. Storia di un amore infinito. Un filmato con immagini inedite e interviste di chi lo ha conosciuto ieri e apprezzato oggi, con le riprese e il montaggio di Emiliano Laszlo.

My name is Pasquale (Regia di Ernesto De Pascale e Paolo Donati).
Se qualcuno lo chiama Nicola, nemmeno si volta, perché lui è Pasquale Arigliano, classe 1923, vive in una casa bianca nella campagna laziale. Si alza all’alba, pranza rispettando rigorosamente le quantità di aglio e peperoncino. Poi, di sera, indossa il panama, prende in mano il microfono e, accompagnato da un gruppo di musicisti, torna a essere il grande Nicola Arigliano, il divo degli anni ’60, il più apprezzato cantante di jazz sulla breccia nel nostro paese. Per questo la biografia del cantante si chiama My name is Pasquale, ed è stata scritta da due giornalisti fiorentini, Ernesto De Pascale e Michele Manzotti, per le edizioni Stampa Alternativa. In questo libro, con la prefazione di Renzo Arbore, jazzisti, compositori e autori che sono stati vicini ad Arigliano nella sua lunga carriera lo raccontano e si raccontano costruendo, pagina dopo pagina, l’immagine di un mondo di jazz, canzoni e lunghe notti a tavola, inaspettate e inedite. E insieme a Franco Cerri, Gianni Basso, Pino Massara, Vito Pallavicini, Renato Sellani, Bruno De Filippi e altri amici è Arigliano stesso a spiegarci il segreto della sua eterna giovinezza. Parte delle interviste e delle testimonianze sono riportate nel documentario con lo stesso titolo, girato e montato da Paolo Donati.

 

San Francisco Blues Festival 2000 (Regia di Ernesto De Pascale e Paolo Donati).
Da Firenze a San Francisco nel settembre 2000 per documentare il grande blues sul palco della città californiana. La squadra è quella de Il Popolo del Blues, con Ernesto De Pascale, Sergio Salaorni e Paolo Donati che ha avuto l’incarico da Canal Jimmy (rete tematica via satellite) di filmare la manifestazione. Oltre ai concerti, nel filmato sono protagonisti gli artisti che vivono e lavorano a S. Francisco, primo fra tutti Sam Andrews, chitarrista di Janis Joplin. E sempre S. Francisco è la sede dell’etichetta «gemella» de «Il Popolo del Blues»: la «Cannonball» di Christine Vitale che in quel periodo ha prodotto Mick Taylor, ex-Rolling Stones. E poi non mancano le sorprese, tutte all’insegna della buona musica. Non necessariamente solo blues.

 

Un Week-end post-moderno (regia Ernesto De Pascale, Paolo Donati).
Un Documentario sulla creatività a Firenze negli anni ’80 ispirato al celebre diario dello scrittore Pier Vittorio Tondelli, abituale frequentatore della Firenze di quel decennio. La musica, il teatro, la moda e tutto quello che ha reso importante Firenze e i suoi weekend post moderni. Con immagini inedite di Litfiba, Piero Pelù, Neon, Diaframma, Tuxedo Moon, Patti Smith e interviste ai principali protagonisti di quegli eventi.

Biografia di Ernesto de Pascale

(Firenze, 1958 – 2011) giornalista musicale e produttore indipendente, è stato uno dei principali protagonisti del rock fiorentino. Voce storica di Rai Stereonotte, collaboratore di Radio Tre e del canale televisivo satellitare Rai Sat Show. Collaboratore de “La Nazione” e per la testata britannica “Rocksbackpages”. Ha pubblicato “Bessie Smith, la vita e le opere“ (Stampa Alternativa, 1992), “Mondo beat“ (Fuori Thema, 1993), “America musica” (Fuori Thema, 1994) “Pistoia Blues: le interviste“ (Tarab, 1996), “Il Rock & Roll in Italia” (Pendragon, 2000), il volume di racconti “Parole di Notte Verso casa“ (Le Pleiadi, 1994) e molti saggi.

Nel 1998 Ha dato vita al sito Il Popolo del Blues in concomitanza con la nascita dell’omonima etichetta musicale.

 

Redazione IE
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