Siamo convinti che i fumetti e in particolare le graphic novel, siano in grado di arricchire la conoscenza Storico-biografica più di qualunque altro mezzo, introducendo una chiave interpretativa molteplice che concede capacità connettiva ulteriore ai lettori. Dipende quasi sempre dalla relazione tra tavole e parola a dalle modalità con cui quest’ultima riesce a far spazio alla dinamica sequenziale dei disegni o anche al movimento interno ad uno solo di essi. Le biografie legate al contesto musicale popolare hanno trovato un nuovo impulso negli ultimi dieci anni e non troppo paradossalmente al di fuori degli Stati Uniti, individuando nel vecchio continente terreno fertile per la produzione e distribuzione di volumi legati alla storia del rock, osservata da un’angolatura più intima, stretta sui protagonisti e molto meno sulla dimensione agiografica o peggio ancora sociologica, croce e delizia di una critica dal fiato corto, che ha attecchito in modo disastroso anche in Italia.
Sorprendono le rare incursioni dei nostri creativi in un territorio che è maggiormente frequentato in Francia, Germania e in altri paesi europei, con risultati spesso notevoli.
È il caso di “Dolores“, il volume disegnato dalla talentuosa Francesca Ciregia, su testi di Micol Arianna Beltramini, autrice cagliaritana che si è sempre mossa tra racconto di formazione e romanzo grafico e che nell’ambito di cui stiamo parlando, aveva dato vita ad un sentito omaggio a Jeff Buckley, con i disegni di Gea Ferraris.
Come Last Goodbye, Dolores è pubblicato da Edizioni BD e affronta morte e traumi di una figura chiave del rock globale. La musica, la discografia e la carriera di Dolores O’Riordan diventano testi essenziali per mettere ai margini la cronistoria dei Cranberries e porre al centro un’analisi poetica e interiore della principale interprete.
Una ricerca che ha consentito alle due autrici di isolare alcuni elementi specifici in termini narrativi e visuali, ricorrendo ad un’eterogeneità di fonti, non solo direttamente biografiche, ma soprattutto legate ai testi delle canzoni e a tutto l’apparato visivo connesso alle produzioni dei Cranberries, dagli artwork per gli album, fino ai video musicali.
Da questo serbatoio ipermediale, emerge un tracciato interiore avvolto nel mistero, che cerca il significato della morte di Dolores tra le pieghe di quello che sappiamo o che potremmo apprendere leggendo qualsiasi biografia. Il procedimento è inverso rispetto alla costruzione documentale di un percorso artistico, nella definizione di quello interiore osservato dall’altro lato del palco.
Si cercano le origini dei traumi infantili, il radicamento di uno spirito ribelle, l’intima essenza irlandese nell’irriducibilità a qualsiasi schema imposto. Vengono allora privilegiati i silenzi, il ruolo allusivo della parola e quello evocativo del disegno, sospeso tra dimensione onirica e un crudissimo ingresso nella realtà tangibile del disagio, rispetto al senso condiviso della realtà.
Ciregia, che ha conquistato gli Stati Uniti con il suo tratto visionario, ma allo stesso tempo radicato ad una violenta asprezza realista, cambia costantemente registro, anche nell’uso diversificato delle inchiostrature bianconero, morbidissime quando il ricordo dell’infanzia diventa rifugio, geometriche ed espressioniste quando descrive il presente. Persino le rare incursioni nel colore, funzionano come improvvise epifanie dell’inconscio, dove è compito del lettore connettere motivi e forme ricorrenti, e tracciare una linea tra artwork, liriche e storia personale.
Se gli eventi legati alla vita dell’artista di Limerick sono noti e sembrano definiti da un’ufficialità ridondante in ogni media e contesto, la sensibilità delle due autrici riesce a condurre tutti questi elementi fuori dalla comfort zone dello svelamento, recuperando le qualità indicibili del mistero attraverso traumi solo apparentemente noti. Non sono allora i fatti ad essere il centro del loro lavoro, intelligentemente allusi, collocati al margine e mai rivelati nella loro crudezza esplicativa se non con il filtro delle numerose attività della coscienza. Il motore che muove il volume, al contrario, è la capacità di trattenere nello spazio della memoria, le motivazioni di un dolore più profondo e di un’acuta solitudine dell’anima che appartiene a tutti noi, anche nella relazione oppositiva tra il ruolo assegnato alle persone amate e l’irriducibilità dello spazio interiore.
Dolores è quindi viva e vitale, ribelle e indomabile, anarchica e improvvisamente annichilita dalla sofferenza. Negli sprazzi di vita che le due autrici ricostruiscono, il punto di vista è quello soggettivo senza che diventi onnisciente. Vede quindi più di quanto non possa il lettore, ma allo stesso tempo, non consente di chiudere il significato nello spazio del giudizio.
Anche nella morte, l’anelito di Dolores è verso la libertà da qualsiasi compromesso.
Dolores – Edizioni BD – 2022
Disegnatore Francesca Ciregia
Scrittore Micol Beltramini
Prefazione: Andrea Rock
ISBN 9788834910863
Formato 17×25 cartonato
Pagine: 136 b/n Colori
Prezzo: 18 euro
15 gennaio 2018: il corpo senza vita di Dolores O’Riordan viene ritrovato nella vasca da bagno di un albergo di Londra. Per un attimo è come tornare negli anni Novanta, la coda di luce di un mondo scomparso per sempre. Cosa ci ha spinti a consegnare il nostro cuore a Dolores, tanto da renderla impossibile da dimenticare? Da quali altezze, da quali abissi scaturiva la sua voce devastante e fragile? Un viaggio nel cuore segreto della nostra adolescenza, dove nostro malgrado conserviamo sogni invincibili e illusioni infrante. Una delle voci più uniche della sua generazione, raccontata nei suoi tormenti e momenti bui.