giovedì, Novembre 28, 2024
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La Macchina Lavadischi facile: Spincare, il tutorial e il test

Spincare Record Cleaning Machine è la macchina lavadischi prodotta dalla britannica Spincare, facilissima da utilizzare e dall’ingombro davvero contenuto rispetto alle omologhe della stessa fascia, presenti sul mercato. Consente di lavare la propria collezione di vinili e in particolare di far nascere a nuova vita quelli danneggiati da polvere sedimentata, muffa e sporco difficile da togliere con le normali spazzole in fibra di carbonio.

Spincare record Cleaning Machine è completamente manuale e impiega un sistema di lavaggio in vasca, mediante un liquido diluibile in acqua distillata. Per farvi conoscere le sue caratteristiche da vicino, l’abbiamo testata a fondo, con alcune prove d’ascolto pre e post-lavaggio, attraverso uno dei nostri video tutorial

Lava i tuoi dischi in vinile con Spincare Record Cleaning Machine: il video tutorial con test di ascolto

Spincare Record Cleaning Machine, la scelta giusta per restaurare la tua collezione di dischi

Per chi acquista regolarmente vinili usati, una macchina lavadischi rappresenta un investimento essenziale. Molti vinili dati per persi e apparentemente inascoltabili, sono compromessi solo parzialmente, soprattutto se la causa del cattivo ascolto non è imputabile alla presenza di graffi e danneggiamenti fisici del supporto, ma alla sedimentazione di muffa, calcare da umidità, sporco annidato nei solchi. Un disco in queste condizioni può sortire lo stesso effetto di un supporto pesantemente graffiato, anche se non sono presenti danni fisici. Ecco perché con una macchina lavadischi è possibile salvare alcuni dei nostri acquisti sul mercato dell’usato, riportando l’amato supporto in condizioni ottimali.

Spincare Record Cleaning Machine è un sistema di pulizia dei dischi molto semplice. Interamente meccanico e manuale, utilizza un detergente a base leggermente alcolica, che non danneggia il vinile e che deve essere diluito in circa 70 cl di comune acqua distillata. Una soluzione diversa rispetto alle macchine lavadischi che propongono liquidi già miscelati e che consente di risparmiare molto in termini di costi.

Le boccette in dotazione con Spincare sono infatti 2 da 150 ml ciascuna, e per il lavaggio di cinquanta dischi è sufficiente miscelare quattro tappini (25 ml in totale) con 70 cl di acqua distillata. Questo significa che i 300 ml a disposizione vi consentiranno di lavare circa 500 dischi.

Il liquido inoltre, dopo il lavaggio non lascia alcun residuo nel microsolco.

Spincare Record Cleaning Machine, il set completo

Il Liquido lavadischi Spincare è il più economico sul mercato e quello con la resa maggiore

Quando finite il liquido, il costo di due boccette è inferiore ai 10 euro mente una bottiglia da cinque litri di acqua distillata, acquistabile autonomamente, costa intorno ad 1,36 euro. Un costo davvero accessibile rispetto al prezzo molto alto dei liquidi in dotazione con altre macchine lavadischi della stessa fascia, venduti a circa 40 euro.

Spincare liquido di pulizia dischi. 2 boccette da 150ml

Tutte le caratteristiche di Spincare Record Cleaning Machine

  • Economica e facile da utilizzare, può essere acquistata nello shop italiano di Spincare su Amazon. Questo consente di ottenere il prodotto in brevissimo tempo e in base al vostro abbonamento prime, senza spese di spedizione aggiuntive. La trovate da questa parte.
  • Lo spreco del detergente diluibile per pulire i dischi è decisamente inferiore rispetto a quello di altre macchine lavadischi. Il costo del liquido nuovo, indispensabile quando si finisce quello in dotazione con il set completo, è sotto le dieci euro
  • Le plastiche che la costituiscono sono molto più solide rispetto a quelle della concorrenza
  • Ergonomica, ha un ingombro minore rispetto ad altre macchine lavadischi
  • Molto economici i pezzi di ricambio (rotelle e spazzole di velluto) e gli accessori di manutenzione
  • Il sistema di trascinamento del disco è un po’ più faticoso rispetto ad altre macchine dello stesso genere, ma una volta presa la mano è molto semplice e soprattutto consente di non bagnare l’etichetta del disco, senza bisogno di scomode protezioni aggiuntive
  • Una volta pulito, il disco diventa completamente anti-statico
  • Per una conservazione completa dei dischi consigliamo l’utilizzo di Inner sleeves prodotte da Spincare (non incluse nel set della Macchina Lavadischi, ma acquistabili separatamente) antistatiche e perfette per mantenere il disco protetto dalla polvere. Nel nostro video tutorial abbiamo analizzato le Audiophile Inner Sleeves da 50 pezzi e le Dynamic Inner Sleeves sempre da 50 pezzi, che rispetto alle precedenti hanno una forma che si adatta perfettamente a quella del disco, con un ingombro minore rispetto alle precedenti.
  • Gli accessori inclusi nella confezione sono: a) due panni microfibra, uno grande e uno piccolo, da utilizzarsi dopo l’asciugatura completa del disco b) due rotelle per consentire la rotazione del disco e posizionabili liberamente per le dimensioni 7,10,12 pollici c) due spazzole in velluto collocate al centro della vasca principale e che consentono la rimozione dello sporco durante il lavaggio d) due boccette di liquido diluibile in acqua distillata, per pulire i dischi da 150ml ciascuna e) un libretto di istruzioni in lingua inglese f) una card per ottenere uno sconto del 15 per cento sull’acquisto successivo fatto nello shop amazon di Spincare g) tre gommini antigraffio di ricambio per i bracci della rastrelliera h) la vasca principale protetta da un coperchio rimovibile i) una rastrelliera per asciugare i dischi dopo il lavaggio. Contiene fino a dieci vinili.

N.B. tutti gli accessori rimovibili inclusi (rotelle, spazzole di velluto, boccette di liquido) sono venduti anche separatamente per eventuali sostituzioni per usura o esaurimento. Il loro costo è molto economico

Audiophile Inner Sleeves, 50 pezzi. Le più indicate per proteggere i dischi da polvere e mantenerne le caratteristiche antistatiche

Spincare, consigli pratici per utilizzare al meglio la macchina lavadischi

  • Una mistura di 4 tappini di liquido lavadischi Spincare con circa 70cl di comune acqua distillata consente di lavare circa 50 dischi. Se in una sola sessione non riuscite a lavarne 50, il produttore sconsiglia di conservare il liquido per più di 48 ore, questo significa che per fare economia, conviene utilizzare la macchina quando si hanno molti dischi da lavare. Il produttore consiglia di gettare via il liquido affinché i batteri non si moltiplichino, rendendo il liquido con il tempo meno efficace.
  • Spincare Record Cleaning Machine non utilizza sistemi di filtraggio, il lavaggio quindi deve essere effettuato in una serie di sessioni entro l’arco della giornata.
  • Spincare consiglia di lavare il disco con tre giri completi in senso orario e altri tre giri in senso anti-orario. Per ottimizzare il lavaggio noi abbiamo effettuato i nostri test con cinque giri per senso, un totale quindi di 10 giri per ogni disco da lavare.
  • Una volta utilizzato il liquido e quindi gettato, è consigliabile lavare la macchina lavadischi e sciacquarla
  • Conviene sfilare le spazzole della macchina lavadischi, quelle in velluto poste al centro della vasca, dopo ogni utilizzo, per evitare che rimangano pressate tutto il tempo e che il velluto si danneggi in fretta
  • Il panno in microfibra deve essere utilizzato alla fine del processo di asciugatura, in modo da togliere eventuale polvere atmosferica depositatasi sul disco durante la stessa fase di asciugatura sulla rastrelliera.

Spincare, il sito ufficiale della macchina lavadischi e degli accessori per la pulizia completa della vosta collezione

Lazzaretto – Oh là là! il video “pixilation” di Antonio Stea

Dopo Geremia 1111, uno dei migliori video del 2021, Antonio Stea torna a collaborare con i Lazzaretto, il trio sospeso tra Puglia e Belgio, artefici di un’hard-psych davvero interessante. Stea, conterraneo e regista di talento, già autore di video come I Still got Time (Loperfido) Nope Face (Violent Scene) firma la realizzazione di “Oh là là!” sfruttando la tecnica della pixilation “Grazie alla quale – ci spiega – il movimento dei musicisti viene cadenzato come se fosse una marcia archetipica di spettri, sotto una luna di sangue

Torna quindi la dimensione processionale e rituale del video precedente, per raccontare prassi e immagini di un’emergenza spirituale che come brace cova sotto la civiltà e le società organizzate.

L’idea è di “una banda in festa in una selva oscura” – ha aggiunto – e mi è subito venuta in mente grazie alle sonorità del brano. Ho convocato i Lazzaretto direttamente il giorno delle riprese senza svelargli nulla. Ringrazio loro per la fiducia e la totale libertà che mi hanno concesso per interpretare la loro musica

Antonio Stea su Facebook
Lazzaretto su Facebook

Lazzaretto – Oh là là! – video diretto da Antonio Stea

La tecnica utilizzata da Antonio Stea per il video, nota come Pixilation, è una declinazione dello stop-motion dove attori “concreti” vengono filmati come accade per i soggetti della puppet animation, ovvero sfruttando la loro presenza come parte del mondo inanimato che da sempre è linfa vitale per tutta l’arte d’animazione.

La versione di Stea è diversa da un’applicazione standard, naturalistica e da manuale della tecnica in oggetto: “Ho girato impostando la camera con i tempi lunghi – ci ha detto – così da rendere i Lazzaretto più spettrali possibili. Ci sono sequenze girate all’interno di un bosco, masserie abbandonate e strade di campagna

Emerge quindi un approccio empirico, più vicino al filmmaking sperimentale o al cinema underground, che all’animazione strictu sensu, come dimensione da elaborare in studio e con realtà finzionali ricostruite.

Stea infatti gira per strada e in luoghi dismessi, segue la band con quello sguardo che ha caratterizzato in parte lo sguardo più urbano di Anton Corbijn e lo piega alla sua estetica visionaria, legata alle distorsioni percettive, ma mantenendo al centro un approccio cine-fotografico.

Le sequenze per le strade dove la band avanza con gli strumenti come se fluttuassero sono state girate con un Iphone – ci ha rivelato – utilizzando l’app “Stop motion”, attaccato sul lunotto della mia auto cosi da poter impostare lo scatto e soprattutto per illuminare i soggetti con il rosso grazie alle luci della macchina. Per le riprese all’interno del bosco e le masserie abbandonate invece ho seguito la band a piedi scattando le foto sempre con tempi lunghi e con un faro che muovevo in base alla situazione virato al rosso. Il tutto è stato girato con il brano in sottofondo per determinare alcuni movimenti e seguire le atmosfere

I Lazzaretto sono Cosimo Savino, Vittorio Di Lorenzo e Angelo Rosato. Sono pubblicati da dischi Uappissimi e Sac Recordings

Barbato – Lividi: il videoclip diretto da Zoe Ferrara

Lo sguardo inquieto e affamato di vita di Giulia Ercolini, cambia di stato la polarità dell’immagine nel bel video diretto da Zoe Ferrara per Barbato. La camera oscura dove vengono assemblati tutti i frammenti di un discorso amoroso, organizza l’indicibile. La luce dolente che attraversa gli occhi, diventa improvvisamente iridescente, riflesso invisibile della realtà empirica.
Tutto il video di “Lividi” gravita intorno al vagabondaggio di Giulia tra gli epifenomeni e l’energia riflessa nello specchio dell’osservatore. Insieme al brano del cantautore campano, le immagini promanano e nuovamente scivolano verso l’entropia. Eppure entrambi rilevano un punctum, una falda temporale irriducibile che risiede nella capacità di cogliere la forza dirompente dell’istante, mentre l’abisso è al di qua e al di là.

Del resto, il racconto pop di Barbato, mostra un continuo disallineamento rispetto alla dimensione affabulatoria del flusso di coscienza, con gli innesti di quelle sonorità post-punk, che agiscono sulla nostra memoria come un dispositivo riflesso di una lunga stagione di disillusioni.

Barbato su Facebook
Zoe Ferrara su Instagram
Giulia Ercolini su Instagram

Barbato – Lividi – Il video diretto da Zoe Ferrara

Zoe Ferrara, fotografa di scena, direttrice della fotografia e regista di alcuni progetti legati principalmente al mondo della musica, collabora con il videomaker e fotografo Luigi Reccia per la realizzazione di Lividi. “Su questo lavoro – ci ha detto – Luigi ha curato montaggio e riprese ed è stato un workflow estremamente scorrevole, mi ha letta nel pensiero durante tutta la fase di montaggio: ero lì a supervisionare ma siamo stati quasi in silenzio

Giato in 4:3, formato amato da entrambi, non ne hanno recuperato semplicemente l’aura, impiegando di fatto anche dispositivi “dismessi”, come la vecchia handy-cam.

Giulia Ercolini in “Lividi”

Il lavoro sulla parola si è quindi delineato con una forma specifica: “Sono molo legata ai testi delle canzoni, soprattutto se italiane – ha specificato Zoe – per me la prima fase di scrittura viene sempre da lì. Dopo varie proposte mi è stato chiaro da subito che quello che sarebbe stato raccontato non doveva essere un’esplosione, ma un sussurro. Occupandomi di fotografia analogica, frequentando la camera oscura e spinta da Donato (n.d.r. Barbato, al secolo Donato Barbato) a essere un po’ “fuori dal nostro tempo” ho scelto di tornare un indietro all’immaginario di film come “Blow-Up”, “Una Giornata Particolare”, “Lost in Translation, “The Royal Tenenbaums”, “I Origins” e “Song to Song”, a cui mi sono ispirata. Mi sono resa conto solo alla fine di aver attuato, quasi involontariamente, forse per la mia ricerca fotografica, un vero e proprio autoritratto

Giulia Ercolini è quindi un’incarnazione possibile di Zoe, ma si rivolge al nostro sguardo, nel tentativo di catturare un istante avulso da una dimensione identitaria troppo stretta. “Impersona me – ci ha detto Zoe – ma allo stesso tempo anche te che guardi a com’eri, come sei stato. Anche solo per un attimo, ti ritrovi immerso nei ricordi. Io fatico a riconoscermi quando guardo indietro. In quel momento ti fermi e pensi : ”Sembra una vita fa”, a volte lo sembra davvero

Barbato

Girato con una troupe ridotta, aderisce all’intimità del brano con un metodo specifico che coinvolge anche la scelta dell’attrice napoletana: “Lavorare con una professionista e amica come lei è stato come se si compiesse una scelta obbligata dal destino. Scegliere Giulia è stato naturale, è stata la prima persona a cui ho pensato e quando ha accettato ero al settimo cielo. Il suo lavoro è stato fondamentale e sono felice che si sia fidata della mia visione. Ha indossato i panni di una donna che in tre tempi diversi rielabora il passato: la prima in camera oscura, come se confrontarsi con i suoi ricordi fosse letteralmente una botta allo stomaco; la seconda quando lentamente li assorbe ed ho immaginato fosse il momento in cui iniziano ad apparire i lividi violacei dopo il colpo; ed infine la terza, quando sono spariti, quando si ha la sensazione di guardare sempre in quel punto preciso del corpo, giusto per accertarti che sia passato

Girato su una terrazza al sicuro dal caos urbano, Lividi è anche la ricerca di uno spazio interiore dopo la tempesta. Quei lenzuoli stesi al sole nascondono un vecchio orizzonte e allo stesso tempo ne rivelano uno nuovo: “Credo e spero che chiunque abbia visto il video – ci ha detto Zoe – si sia ritrovato un po’ per caso a guardare i suoi vecchi lividi, adesso spariti

Lividi, artwork

Donato Barbato cantautore cresciuto ad Acerra (NA) ha una lunga esperienza alle spalle. Con i Godo’, ha all’attivo più di 100 concerti e aperture di prestigio durante 3 anni di attività. Barbato, il suo progetto solista è un mix riuscitissimo tra cantautorato e influenze legate alla storia, più o meno recente, del pop anglofono. Nel 2021 ottiene si classifica terzo ex aequo al Premio Brassens Città di Marsico Nuovo. “Lividi” è il secondo singolo uscito in ordine di tempo dopo “Domenica” e anticipa l’album d’esordio, previsto per la fine del 2022 per l’etichetta genovese Pioggia Rossa Dischi e con la produzione artistica e l’arrangiamento di Massimo Blindur De Vita.

Zoe Ferrara, napoletana classe ’97, si è diplomata in fotografia alla Scuola Internazionale di Comics. Dopo aver collaborato come fotografa di scena per alcuni videoclip, si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli nell’ambito di “Cinema, Fotografia e Televisione”, per proseguire gli studi magistrali in Linguaggio D’arte. Molte le collaborazioni come DoP, fotografa di scena e operatrice. Il suo primo videoclip come regista è “Fuoco e Lacrime” per Gesualdo, mentre in ambito musicale dirige il docufilm per la Bateria Pegaonda realizzato nell’ambito di un festival tedesco, e produce un documentario sulla band Scumma Do Mar, in occasione del loro ultimo concerto. Tra i suoi lavori molti i reportage video, sempre in ambito musicale.

Thurston Moore + King Hannah. I live al Nova Festival di Bologna

Il Nova Festival di Bologna è l’appuntamento da non perdere per tutti coloro che amano la storia del rock alternativo di qualità.
Dopo il concerto dei Dinosaur Jr. che aprirà il festival il prossimo 8 giugno, il secondo appuntamento sul palco dell’arena DumBO è previsto per l’11 giugno con il Thurston Moore Groop. Tra i fondatori storici dei Sonic Youth, ha pubblicato una serie di dischi fuori da quel contesto, tra side project condivisi e una vera e propria avventura solista, inaugurata con Psychic Hearts nel 1995 e arrivata ai suoni ruvidi e selvaggi di Rock’n’Roll Consciousness. Sul palco, insieme a Moore, ci saranno Debbie Googe, il grande Steve Shelley alle pelli e James Sedwards.

Thurston Moore, il video di Smoke of Dreams

Ad aprire le danze sarà il set dei King Hanna! ovvero Hannah Merrick e Craig Whittle, duo di Liverpool, fresco del primo album sulla luna distanza, quel “I’m Not Sorry, I Was Just Being Me” pubblicato quest’anno per City Slang e che rilegge il noise rock anni novanta alla luce di una sintesi pop e di un songwriting folk formidabile.

King Hanna, il video di All Being Fire diretto da Craig Whittle

Berlin Music Video Awards 2022 – Indie-eye staff pick: Black di Rami Kallas

Diretto dall’Ucraino Bohdan Rohulskyi, Black (ЧЁРНАЯ) è il video realizzato alla fine del 2021 per Rami Kallas, candidato ai Berlin Music Video Awards 2022 nella categoria “Best low budget“.
La Kermesse, prevista dall’8 all’11 giugno presso il Gretchen Club di Berlino, ospiterà quindi lo stesso Rami Kallas, il direttore della fotografia Nikita Khatsarevych e la stilista Kateryna Oliinyk.
La clip è una delle preferite da indie-eye, media partner ufficiale del festival berlinese, il più importante d’Europa per quanto riguarda i video musicali.

Realizzato in uno straordinario bianco e nero, il video è una fiaba nera dai toni espressionisti e polanskiani che economizza e declina il concetto di low budget con un altissimo livello espressivo, tecnico e linguistico. In questo senso contrae e moltiplica quelle distorsioni oniriche e percettive legate al cinema delle avanguardie, costruendo un lessico appositamente concepito per il formato. Il video ha già totalizzato più di 100mila visualizzazioni

Saint Privat – Boom, Boom Click! il videoclip in anteprima esclusiva

Klaus Waldeck, il maestro dell’electro Swing

Klaus Waldeck, producer e compositore viennese si muove tra elettronica e influenze jazz cinematiche da due decenni. Per comprendere l’influenza che ha avuto nel contesto dell’electro Swing, basta pensare al seminale “Ballroom Stories“, pubblicato nel lontano 2007 dopo una serie di album formidabili. La Dope Noir, l’etichetta fondata dallo stesso artista austriaco esisteva già dal 2001, ed era solo l’inizio di una storia proficua che ha portato la sua musica anche nei canali ad alta diffusione delle serie televisive.

20 Anni di Dope Noir con un CD BOX e un LP BOX in versione limitata

La Dope Noir ha compiuto vent’anni da poco e Waldeck l’ha festeggiata lo scorso marzo con la pubblicazione del videoclip di Quando, Quando, Quando, brano impreziosito dalla voce di Patrizia Ferrara, che per toni e atmosfere ci riportava all’Henry Mancini di It Had Better Be Tonight (Meglio Stasera). Il singolo preannunciava un CD BOX doppio e un LP BOX con cinque mini album. Il primo è uscito lo scorso aprile, il secondo è previsto per il prossimo 17 giugno in versione limitata e numerata a mano, con alcune tracce inedite. Tra brani nuovi e alcune rivisitazioni del classici di Waldeck, l’operazione festeggia l’etichetta in toto e coinvolge oltre all’artista viennese anche Soul Goodman, il Waldeck Sextet e il progetto francofono a nome Saint Privat che vede lo stesso Waldeck insieme alla splendida voce di Valerie Sajdik.

Wladeck su Facebook

Boom, Boom, Click! – Il videoclip di Saint Privat: Klaus Walden + Valerie Sajdik

Il nuovo singolo è proprio un brano di Saint Privat e si intitola Boom, Boom Click. Per veicolarlo, un bel videoclip ispirato all’immaginario di Ian Fleming e dei film di 007, diretto da tre creativi italiani: Luca Gastaldi, Ruben Gagliardini e Leonardo Lochi.

Indie-eye lo presenta in anteprima esclusiva fino a mercoledi. Da Mercoledi a mezzanotte il video sarà visibile in premiere sul canale ufficiale di Waldeck

L’omaggio a Claudine Longet

Boom, Boom Click, il brano, è un omaggio a Claudine Longet, cantante franco-americana molto popolare tra gli anni sessanta e settanta, che fu processata nel 1976 per l’omicidio accidentale del fidanzato, mentre maneggiava pericolosamente una pistola. Un errore procedurale che gli costò un mese di prigione, mentre veniva assistita dall’ex-marito e padre dei suoi figli, avvocato della difesa.
Vent’anni fa, nel 2002, Waldeck e Sajdik pubblicarono la loro prima collaborazione, una versione di “Nothing to lose“, il pezzo di Henry Mancini scritto per la colonna sonora di “The Party”, il bellissimo film di Blake Edwards interpretato da uno scatenato Peter Sellers. Quel brano, nella versione originale, era interpretato proprio da Claudine Longet, che nel film interpreta l’indimenticabile personaggio di Michele Monet.

Saint Privat celebra questa ricorrenza con un un brano originale dedicato alla Longet e alla sua bizzarra storia “criminale”, annunciando anche il loro terzo album, che sarà pubblicato tra la fine di quest’anno e l’inizio del nuovo.

Il videoclip di Boom, Boom, Click! il making of raccontato dai creativi che lo hanno realizzato

Il videoclip di Boom, Boom Click! è il frutto di una collaborazione tra Luca Gastaldi, Ruben Gagliardini e Leonardo Lochi, tre giovani creativi già attivi negli ambiti della fotografia, dell’illustrazione, dell’advertising, del cinema e del videomaking legato alla promozione della musica.

Si tratta di un bel lavoro di squadra che combina il gusto per l’optical art, quello delle title sequences del ciclo 007 e di altre intuizioni legate in parte a quella stagione in cui il lavoro di Saul Bass era lo stato dell’arte. Gastaldi, Gagliardini e Lochi, condiscono il tutto con un amore manifesto per il cinema di genere e ci infilano anche quello tarantiniano per i dirty barefeet, qui omaggiati tra cruscotto e specchietto retrovisore dalla bella Carlotta Galano, che in qualche modo gioca anche con l’icona ribelle della mai dimenticata Catherine Spaak, quando seduceva con i piedi.

Abbiamo chiesto a loro di raccontarci la genesi del video e il making of di Boom, Boom Click!

Potete raccontarci la vostra formazione artistica?

Luca Gastaldi: sono nato vicino a Torino nel 1999 e dopo il diploma mi sono laureato in Arti Visive allo IED della mia città. Prima di questo avevo seguito un corso d’Arte nell’Atelier Forme di Valeria Tomasi, perché sin da piccolo avevo le idee chiare su quale doveva essere il mio indirizzo. Il filmmaking è arrivato dopo e mi ha dato l’opportunità di lavorare con artisti come Chiara Dello Iacovo, Danny Grissett, Arturo Brachetti ed infine lo stesso Waldeck. Ho lavorato molto anche nell’ambito della fotografia per eventi, still life e video pubblicitari. Per quanto riguarda i Videoclip ho all’attivo alcuni lavori realizzati per Waldeck.

Ruben Gagliardini: Sono di Fabriano e sono nato nel 2000. Cinema e fotografia sono stati amori precoci insieme al mondo dell’illustrazione. Ho mescolato i vari ambiti artistici mescolandoli tra di loro, fino alla realizzazione di due mediometraggi e la pubblicazione di un libro illustrato edito da Pav e intitolato “Rosso”. Attualmente studio cinema alla Luchino Visconti di Milano e sto lavorando ad alcuni progetti tra letteratura, musica, teatro e cinema. Nel frattempo lavoro come videomaker freelance realizzando videoclip e advertising.

Leonardo Lochi: sono di Oristano, classe 1997. Filosofia e fotografia sono sempre stati al centro dei miei interessi. Mi sono laureato allo IED di Torino in arti visive, mentre ho maturato la mia predilezione per il video editing. Still life e food photography mi permettono di lavorare come creatore di contenuti per i social, ma mi alterno tra videoclip, corti e advertising collaborando con Luca Gastaldi.

La genesi di Boom, Boon, Click! Come è nata l’idea del video, il concept e lo sviluppo.

Boom, boom, click nasce dall’idea di incrociare le sonorità noir e sensuali create dal duo “Saint Privat”, con il mondo ricco di immagini di James Bond. Oltre ad essere un universo narrativo e visivo colmo di suggestioni da cui attingere, quello creato da Ian Fleming – autore di 007 – è sicuramente una realtà dinamica e incredibilmente adatta a trasposizioni nell’ambito del videoclip. Le suggestioni che abbiamo deciso di seguire sono: atmosfere “classic” vintage, grafiche animate che riprendono le titles sequences delle oltre venticinque trasposizioni cinematografiche, e il voler raccontare la storia di un tradimento “in giacca e cravatta”.

Come si è sviluppata la scrittura tout court?

Scrivendo la sceneggiatura del videoclip siamo arrivati ad un vicolo all’apparenza cieco, perché volevamo dare un’anima, una trama, a tutte queste immagini e visioni noir che 007 ci stava suggerendo e non era facile venirne a capo. La giusta intuizione ci è arrivata quando abbiamo capito che i due protagonisti del videoclip dovevano essere al centro di un amore tragico e che uno dei due doveva compiere la sua vendetta uccidendo l’altro. Definito ciò, gli ingredienti che inevitabilmente abbiamo inserito sono stati le pistole, i gioielli – come oggetto del desiderio – e degli outfit eleganti che potessero rendere tutto più sexy. Abbiamo incrociato James Bond con “C’era una volta a… Hollywood”, e con alcuni videoclip di Jorja Smith. L’idea di usare flashback e salti temporali che possano raccontarci con frammentarietà come sono andate le cose tra i due protagonisti ci è sorta spontanea. Creare una narrazione troppo lineare non ci sembrava adatta a raccontare una storia di tradimenti e probabilmente avrebbe tolto un po’ del mistero alla storia vera dalla quale è tratto il testo della canzone.

Parlateci delle location, che hanno un ruolo preminente nel video

Cercare le giuste location è stata un’avventura da bendati. La storia che avevamo scritto ci stava chiedendo una piscina, un garage pieno d’auto d’epoca e uno spazio polifunzionale per realizzare gli effetti speciali. Dopo una lunga ricerca nei dintorni di Torino e un’interminabile giro di chiamate tra amici, alla fine abbiamo trovato ciò che ci serviva. Abbiamo affittato per una serata l’Antico Opificio/City Motors, situato a Pianezza in provincia di Torino, per realizzare le scene con la Giulietta d’epoca. Poi la piscina di un amico e uno studio per le scene con effetti speciali.

E il casting?

Ci serviva una coppia. Abbiamo optato per Carlotta Galano e Davide Ambroggio che, anche se non sono attori professionisti, grazie al loro forte legame anche al di fuori della macchina da presa ci hanno saputo restituire il massimo della naturalezza; e abbiamo potuto chiedere loro qualche bacio “di troppo” che con attori che non si conoscono non sempre è facile ottenere.

Maseeni – Quasi due innamorati: il video di Lototek

Maseeni è il moniker di Lorenzo Masini, musicista e autore romano che ha fondato numerosi progetti tra cui Govinda, condiviso insieme a Giulia Oddi. Oltre alle collaborazioni con le band psych Weird Bloom e Big Mountain County che gli consentono di calcare i palchi del SXSW e di altri festival internazionali, sviluppa il suo progetto solista come Maseeni che è anche il primo ad essere realizzato in lingua italiana.

Quasi due innamorati è il nuovo singolo, uscito lo scorso 13 maggio per Porto Records ed è, attraverso le sue parole “Una dichiarazione d’amore del terzo tipo. Un amore viscerale, lucido e incazzato. Un sentimento puro e incondizionato per le proprie radici“.

Per il video che veicola il singolo, Maseeni si è servito del talento di Lototek, aka Davide Casadio, producer AV che utilizza tecniche miste e realizza visual dal forte impatto ipnotico. La sua ricerca viene applicata in svariati ambiti, tra cui design, video mapping, installazioni.

Per il video ha utilizzato processi come l’audioreacting e la Coding Art.

Per approfondirne i processi abbiamo chiesto alcuni dettagli a Lototek, nella conversazione dopo il video.

Maseeni – Quasi due innamorati – Dir: Lototek

Quasi due innamorati, una sinestesia tra visione e colore: il making of del video raccontato da Lototek

Coding and Generative Art. Puoi raccontarci come funziona l’interazione e la generazione di visual in tempo reale e come l’hai ideata per questo video, rispetto alla dimensione live già sperimentata con SONAX?

Senza entrare troppo nello specifico, l’Arte generativa è una tecnica, una procedura di produzione, in cui l’opera d’arte scaturisce in parte da decisioni dell’artista ma in parte da processi casuali su cui l’artista non ha controllo. In particolare, l’interazione tra uomo e computer permette di avere un risultato casuale e molto spesso inaspettato pur partendo da una struttura organizzata con codici precisi e matematici. Quel che io faccio è utilizzare software opensource per creare degli algoritmi che mi permettono di “giocare” con forme e colori. Rispetto a Sonax, pur essendo due stili musicali diversi, l’approccio è pressoché il medesimo: cerco di trasformare quello che mi trasmette il brano in forme e colori, realizzando così una sinestesia artistica, che nel nostro caso coinvolge sensazioni auditive associate a sensazioni visive e cromatiche.

Come hai utilizzato con Maseeni la tecnica audioreactive?

Sonax è un progetto di musica elettronica e quindi dotato di ritmi molto marcati, per questo ho utilizzato la tecnica dell’audioreactive sfruttando le frequenze dei beat che creano forme geometriche; con Maseeni ho invece cercato di trasmettere l’emozioni del brano attraverso un gioco di colori, facendo un mashup tra una struttura 3D e immagini in 2D.

Rispetto ai patch che crei, qual è il coefficente di imprevisto o di improvvisazione che può verificarsi?

Riguardo ai patch che creo il coefficiente di imprevisto è direttamente proporzionale all’improvvisazione; procedo per tentativi fino a quando non trovo la soluzione che più mi soddisfa e rispecchia il messaggio che voglio trasmettere.

Concept, ovvero idea e scrittura, e casualità. Quanto dell’uno, quanto dell’altra

Il concept viene studiato sulla base di un previo confronto con l’artista. In questo caso Maseeni mi ha lasciato carta bianca fornendomi solo alcune linee guida, quindi quel che ho fatto è stato cercare di rispettare i suoi gusti e trascrivere in forma visiva le emozioni del brano, grazie proprio alle casualità e alle varianti generate dai codici e dalla struttura precisa che ho messo a punto.

Indian Wells – Before Life: il video di Gianvito Cofano

Gianvito Cofano, parte del team AcquaSintetica insieme ad Alberto Mocellin, è un artista residente a Fasano, in Puglia e che si è legato molto alla proteiforme creatività musicale della sua terra negli ultimi otto anni. Sono nate numerose collaborazioni, l’avvicinamento al mondo dell’advertising e altri progetti, tutti animati da una ricerca specifica sul piano formale e visuale, che esce dal solco della videomusica di consumo.

Su indie-eye abbiamo parlato del loro lavoro per i video di Certi Giorni (Ernia) e di Una Buona Storia (Bautista).

Indian Wells è invece un producer calabrese dal grande talento, al secolo Pietro Iannuzzi, secondo alcuni “italiano per caso”, considerati il respiro e le ambizioni internazionali della sua produzione, in circolo dal 2012 con il primo album “Night Drops“.

Before life, promosso in anteprima streaming lo scorso 18 maggio per promuovere il nuovo dodici pollici dell’artista calabrese, è stata scritta qualche mese prima che nascesse sua figlia.
Il video di Gianvito Cofano si interroga sui sentimenti contrastanti che animano l’amore parentale, tra attesa, appartenenza e paura.

Il ciclo della vita che comincia con un bellissimo fuori fuoco di un minuto e mezzo. Una dimensione molto interessante, perché dialoga con l’invisibile, con l’informale e soprattutto, con l’ipovisione. “Before life” è fino a un certo punto un video “ipovedente”, rispetto all’ipervisione che anima forse il 70 per cento dei videoclip contemporanei, soprattutto in Italia, che come sappiamo, è un paese generalmente connesso a codici espressivi vecchi di quarant’anni.

Dopo la clip, una conversazione con Gianvito Cofano sul making del video

Indian Wells – Before life – Dir: Gianvito Cofano (AcquaSintetica)

Before life, il making del video di Indian Wells raccontato da Gianvito Cofano

Il concept e l’idea, come è stata discussa insieme a Indian Wells e da dove sei partito

Pietro mi disse di aver scritto “Before Life” prima della nascita di sua figlia. Ci teneva molto che il video fosse legato a questo. Abbiamo parlato di quello vuol dire diventare genitore, e ho notato quanti pensieri comporti, ma anche attenzione, immaginazione. Come se quello che pensavi fino a quel momento non valesse più niente, tutto deve esser rivalutato. Un nuovo inizio fatto di immaginazione e tanta paura. Dall’altra parte c’è la neonata, che invece inizia a percepire la realtà, l’immaginazione forse non è neanche iniziata, mancano le immagini, le sta ancora creando.

Considerato che la canzone è divisa nettamente in due parti, ho pensato che mi sarebbe piaciuto raccontare queste visioni. Pietro era molto contento dell’idea, forse più per fiducia, perché sospetto che non abbia capito bene cosa volessi fare, era molto complesso spiegare questo trip visivo. Viva la fiducia.

Un minuto e mezzo abbondante di intro fuori fuoco. una scelta rischiosa e potente allo stesso tempo

Rischioso se lo si ragiona in termini di intrattenimento. Io volevo provare a far vivere quel momento in cui l’astratto, la luce, diventano forma. C’è bisogno di tempo per dare valore a quella scoperta, oltre al fatto che la percezione del tempo, quando si è appena nati, non esiste. Che poi, parliamo di un minuto e mezzo, non è assurdo come un minuto è mezzo sia considerato un azzardo?

Siamo d’accordo, è del tutto assurdo che un minuto e mezzo di fuori fuoco sia considerato un azzardo, ma la nostra riflessione partiva da due assunti. L’economia “breve” di un videoclip, per cui un minuto e mezzo ha un valore relativo diverso rispetto alla durata assoluta, e l’ipercinetismo coevo dei videoclip, che è ovviamente un vecchio equivoco legato allo sviluppo del “genere” stesso, per come viene insegnato, anche nelle scuole di cinema. La domanda allora è: quali pulsazioni, quali sinestesie, quali connessioni può suggerire una scelta come questa, rispetto all’ossessione di mettere tutto e subito al centro del frame?

In linea di massima potrebbe annoiare chi è abituato ad una fruizione liquida dei contenuti, nell’ipotesi che si tratti di un video completamente astratto. L’ho notato mostrandolo di persona ad amici, allo scopo di fare alcuni test. Per chi non si stanca, credo possa regalare una piccola emozione legata al senso della scoperta, la figura che si presenta ha un intensità maggiore perché l’hai attesa. Il valore del fuori fuoco sui lineamenti umani è dato anche dal fatto che togliendo la possibilità di un riconoscimento identitario, ognuno legherà quella sfocatura a un ricordo lontano. Diciamo che è il punto di vista che vorrei

Il video è diviso in tre sezioni, dall’informale del fuori fuoco, ad una calma apparente, fino alla sezione psicotropa che conclude il video. Cosa hai ricostruito con questa successione?

Come accennavo prima si tratta di provare a raccontare due contrapposte visioni, non le ho ragionate in maniera consequenziale. Quest’ordine l’ha dettato la canzone. Ci sono tante cose che si incastrano.

La prima parte è una visione che appunto non tiene conto del tempo, è una scoperta dello spazio. La luce disegna lo spazio, che è il corpo del genitore, quel corpo è il mondo intero. Il primo volto che vedi e le prime mani che tocchi. Per provare a restituire il senso del tatto ho usato uno scanner, mi sembrava perfetto. Poi magari è una cosa che noto solo io, ma va benissimo così. Volevo che fosse una parte ultra sensoriale.

La seconda parte invece è tutta legata al tempo, lo è così tanto che non è neanche un tempo reale, ma immaginato. La percezione del tempo che si inizia ad avere quando si diventa genitori dev’essere qualcosa di assurdo, il corpo di tu* figli* ne è l’incarnazione. Questo genera una paura mostruosa, anche perché ancora prima che tu* figli* cresca, sai che succederà, puoi immaginarlo come puoi immaginare la morte, e inevitabilmente immaginerai anche la sua.

Berlin Music Video Awards 2022: i video d’animazione

Una delle sezioni più ricche di Berlin Music Video Awards, la più importante kermesse europea dedicata ai video musicali in programma dall’8 all’11 giugno, è quella dedicata all’animazione. Sono dieci i video candidati e spaziano dall’animazione 2D allo stop-motion, fino alle sperimentazioni orientate alla creazione di nuovi mondi digitali, tra CGI, il motion capture e 3D di derivazione videoludica. Il ventaglio è ampio e documenta il crescente interesse di questa forma nell’ambito dei video musicali.

Ricorda che Indie-eye è media partner ufficiale di Berlin Music Video Awards 2022

Scopri tutte le candidature dei Berlin Music Video Awards 2022 attraverso le 15 categorie

Berlin Music Video Awards 2022, i dieci candidati nella categoria Miglior Animazione

The Boys From Summer – Sebastien Delage

Maxime Granger, Benoît de Geyer d’Orth e Julien Hazebroucq, scelgono il 3D per il video di Sébastien Delage The Boys From Summer, video staff pick su Vimeo, che ricorda in parte alcune produzioni Pixar e che racconta una bella storia LGBT con colori pop accesi

Bastille – Thelma + Louise

Stessa tecnica quella utilizzata da Balázs Simon insieme agli animatori Angus Wilson, Amy Smith e Victoria Lovejoy per la realizzazione del video di BastilleThelma & Louise“. Paesaggi digitali che animano il multiverso già incontrato nel video precedente di Bastille, “Distorted Light Beam“, diretto da Jack Payne, qui a bordo come direttore creativo. La presenza fisica di Dan Smith, frontman della band qui “atomizzato”, interagisce con una serie di volumi architettonici pixelizzati; un mondo che è costato ai nostri creativi un immane lavoro di coding, rendering e ottimizzazione per creare la miriade di elementi individuali che costituiscono i luoghi fantastici della clip. Balázs Simon è in questo senso uno dei registi più innovativi tra quelli che lavorano con l’animazione 3D, per la capacità di far interagire vfx e live action con modalità potenti, immediate e spettacolari.

Elton John, Dua Lipa – Cold Heart

Cold Heart, il tormentone di Elton John e Dua Lipa, che fa un mash up anche della nota Rocket Man, si serve del video 3D realizzato da Raman Djafari (regia, 3d animation, modeling) insieme a Ewa Luczkow e Mysie Pereira, storyboard artists dell’intero progetto. Bell’esempio di stili e tecniche eterogenee, che nell’ambito del 3D cercano di recuperare l’aura di altri mondi animati, dalla puppet animation, all’illustrazione. Sono “realtà” replicate, messe insieme con notevole fluidità.

Von Seiten er Gemeinde – Wolffreie Zone

I nordtirolesi Von Seiten der Gemeinde sono praticamente sconosciuti dalle nostre parti. Il nome significa letteralmente, dalla parte della comunità, e con Wolffreie Zone, ovvero “Wolf-free Zone”, associano un tema come quello della minaccia dei lupi in Tirolo, alla nota crisi europea dei rifugiati nel 2015, usando i loro consueti ritmi hip-hop adattati alle esigenze metriche germanofone. Il diritto di esistenza del lupo nelle foreste, innesca una riflessione più ampia sullo straniero che coinvolge altri temi, tra cui l’allarmismo razzista, le teorie del complotto, la violenza verbale e relazionale, lasciando ovviamente un ampio margine di interpretazione. Il video è realizzato con una tecnica stop-motion molto vicina a quella impiegata dalla inglese Aardman per le sue storiche produzioni, anche per la scelta dei personaggi, che sembrano una versione più caricaturale e verace degli animali presenti in Creature Comforts.
I creativi sono Sebastian André (Keying & Compositing, Animazione, Assistente di produzione) e Johannes Böhm (Animatore, animazione di pupazzi). Entrambi fanno parte della Fat Green Monkey Studios, casa di produzione specializzata in animazione 2D, 3D e illustrazione.

Jaźnicka – Out of control

Hubert Dłużniewski è un notevole artista polacco che si muove tra VFX e 3D, ma principalmente innesta i primi in contesti live action. Tra grafica e video, illustrazione e videomusica, ha trovato il tempo di realizzare la clip per Jaźnicka, cantante pop polacca in promozione dallo scorso marzo con il singolo Out Of Control. Il video è uno splendido esperimento tra mondi virtuali, set e VFX.

Salvatore Ganacci – Fight Dirty

Salvatore Ganacci, pseudonimo di Emir Kobilić, il notissimo disc jockey e produttore discografico bosniaco con cittadinanza svedese, ha un innegabile gusto per le produzioni dal forte impatto visuale. Per produrre il video di Fight Dirty si è affidato al talento di Will Goodfellow, Tom Noakes e Greg Sharp. Al centro la parodia della sua stessa immagine, ricreata come se fosse un boss della Yakuza disegnato da Katsuhiro Ōtomo (Akira). Se il brano sfrutta moltissimo l’epica sonora usata da alcuni compositori legati agli anime giapponesi, i tre creativi si muovono sullo stesso solco, tra imprestiti cyberpunk e un potente dinamismo che è forse maggiormente legato all’immaginario Marvel. L’house fortemente cinematica di Ganacci trova una dimensione visuale perfetta.

Free to Fire – To the Max

Dietro To The Max ci sono lo studio Kombbo e la casa di produzione Passion Paris, company gemella della Passion londinese, specializzata in animazione e fondata nel 2004 da Andrew Ruhemann, Marc Bodin-Joyeux e Pierre Coffin. Tra i creativi principali, Jack Antoine Charlot e Valère Amirault, che realizzano questa clip post-apocalittica legata alla promozione di Free to Fire MAX, il videogioco per dispositivi mobili prodotto dalla Garena, software house di Singapore. La musica è dei rappers Joznez e Nyemiah Supreme e trasforma il promo di un prodotto videoludico in un vero e proprio videoclip. La grafica fotorealistica dei videogames è la cifra stilistica principale e rimanda direttamente alla forte dimensione cinematica delle intro e delle sezioni narrative, che ormai innervano il gameplay coevo.

Nane feat. Tovaritch & Og Eastbull – Contactu III

Dietro la sigla Cuscrew c’è il lavoro di un’agenzia romena che per il connazionale Nane e le featuring di Tovaritch + Og Eastbull realizza il videoclip di Contactu III. Ma la candidatura al BMVA 2022 è per Quill Pineye, in arte @pin3ye, animatore dal grande talento che per il video ha creato i personaggi, gli ambienti e le ardite modellazioni in 3D

Salmo – Aldo ritmo

Andea Folino, Alessandro Fele, Pietro Daood, hanno realizzato le animazioni per Aldo Ritmo, il video di Salmo diretto dallo stesso Andrea Folino. Si tratta di una produzione Lebonski 360 con la collaborazione dei Reef Studios. Il ballo infinito di Salmo su sfondi metropolitani ed astrali che mutano a vista, è stato realizzato in un anno di lavoro, con un risultato notevole per quanto riguarda le produzioni italiane. La tecnologia impiegata è un 3D Scan sulla figura dello stesso Salmo, abbinata ad un classico processo di motion capture per rilevarne e riprodurne i movimenti. L’approccio è quello che viene utilizzato nelle produzioni videoludiche e che vede per la prima volta in Italia un’applicazione specifica nell’ambito dei video musicali.

Neoshin – Coldblood

2073X: Dopo l’invenzione della Cryonic Reality (CR) i leader mondiali hanno deciso di interrompere il conteggio del tempo nel 2073, dichiarando come ultimo anno il 2073X. Tutto questo mentre in CR, il processo di invecchiamento del corpo umano si ferma. Gli utenti possono accedere ad un mondo virtuale che funge da sostituto del desolato mondo reale. Su queste premesse post-apocalittiche si sviluppa il video di Sebastian Selg, Ramon Schauer, Jiayan Chen e Bea Höller, un film diploma realizzato nell’ambito della Filmakademie Baden-Württemberg. Quattro persone che creano una clip di tre minuti e mezzo per la band Neoshin, nel tentativo ambizioso di colmare la distanza tra videoclip strettamente inteso e cinema narrativo. La band è infatti un personaggio della Cryonic Reality all’interno del corto. Tecnicamente, il quartetto di creativi ha realizzato il video quasi intermente in CGI, integrando i footage live action della band.

Di seguito, l’interessante making of sull’utilizzo della motion capture nel video

Berlin Music Video Awards 2022: il più importante festival dedicato ai Videoclip

Con una storia di dieci anni alle spalle, Berlin Music Video Awards è senza ombra di dubbio il festival dedicato ai videoclip più importante d’Europa e non solo.

Creato con l’idea di raccontare i video musicali dalla parte dei creativi e di svelare i processi che sottendono la realizzazione dei prodotti audiovisivi dedicati alla promozione della musica, ha costruito sul piano festivaliero quello che indie-eye fa ogni giorno sul piano storico e teorico: raccontare una dimensione artistica e produttiva, spesso dimenticata.

Fondato originariamente come evento locale legato ai musicisti e a i filmmaker berlinesi, si è evoluto velocemente e in dieci anni ha ospitato video da più di 100 paesi.

BMVA è un evento che attualmente attrae un pubblico numeroso da tutto il mondo, non solo nell’ambito degli addetti ai lavori.

Questo perché insieme al festival tout court, aggrega una serie di eventi collaterali che comprendono concerti, moda, workshop, occasioni dedicate al mercato e soprattutto un approccio unico, forse il primo che ha portato su grande schermo le opere e i video musicali che usualmente sono ormai destinati alla fruizione in rete.

Un aspetto tra i più importanti è la piattaforma stessa, perché in egual misura, BMVA offre spazio a grandi produzioni, ma anche a video che provengono da ambiti più sperimentali e indipendenti, tanto da generare uno scambio virtuoso e fruttuoso per tutti.

Berlin Music Video Awards edizione 2022 è in programma dall’8 all’11 di Giugno presso il mitico Gretchen Club, a Berlino in Obentrautstraße 19-21. I biglietti possono essere acquistati su Eventbrite da questa parte.

Le principali categorie del festival sono

  • Miglior videoclip Narrativo (dedicato alla storia)
  • Miglior videoclip “strano” (tutto ciò che è anticonvenzionale)
  • Miglior direzione della fotografia (per i direttori della fotografia)
  • Miglior regia (per tutti i registi)
  • Miglior videoclip “trashy” (estremo, provocatorio, scorretto, fuori dai canoni del mainstream)
  • Migliori effetti speciali (il mondo degli effetti speciali)
  • Miglior performer (dedicato ai cantanti, gli attori, a tutti coloro che sono al centro della performance in un videoclip)
  • Miglior video low budget (basso budget, ovvero video girati sotto i 3.000 euro)
  • Miglior canzone (un brano che spacca)
  • Miglior concept (video musicale con un concept originale9
  • Miglior animazione (l’esplosione dei video d’animazione, tra i generi più praticati nella videomusica internazionale)
  • Miglior art-director (makeup, scenografie, stile, costumi, la composizione e la coesione visuale di un video)
  • Miglior casa di produzione (una casa di produzione rimarchevole)
  • Miglior montatore (un video che si contraddistingue per le tecniche di montaggio)
  • Miglior video sperimentale (approccio sperimentale, di ricerca, in una parola: avant-garde)

Le nomination per il 2022 sono tutte di altissima qualità. Tra quelle italiane, citiamo Andea Folino, Alessandro Fele, Pietro Daood, per Aldo Ritmo, il video di Salmo diretto dallo stesso Andrea Folino

Andrea Folino, Alessandro Fele, Pietro Daood – Aldo Ritmo (Salmo) – Candidato BMVA a Miglior Animazione

Tra i candidati c’è anche il talentuoso Rei Nadal per il video di Mamma Mia dei Måneskin

Rei Nadal – Mamma Mia (Måneskin) – Candidato BMVA miglior videoclip trashy

Tra le candidature per la miglior canzone che riguardano autori italiani, è presente Ceri. Il video è quello di “Solo insieme” diretto da Giada Bossi (che in questo caso non è candidata)

Ceri – Solo Insieme – Candidato BMVA Miglior Canzone

Anche nella categoria miglior montaggio sono presenti due creativi italiani. Per il video “Tandoori Boutique” girato per Artizhan a Londra e diretto dal duo DI·AL (Alice Gatti e Diego Indraccolo) è candidato il montatore Matteo Motzo. Il video è il segno della vitalità del contesto creativo indipendente italiano, ma anche dell’attenzione che BMVA pone ai progetti di qualità, affiancati a veri e propri big della scena creativa internazionale

Matteo Motzo – Tandoori Boutique (Artizhan) Candidato BMVA Miglior montaggio

Per quanto riguarda la miglior regia nel contesto internazionale, segnaliamo: lo splendido e potentissimo video politico di Greg Ohrel (Residente – This is Not America ) il provocatorio video carcerario di Christian Breslauer (Lil Nas X, Jack Harlow – INDUSTRY BABY) l’ambiziosissimo ibrido tra cortometraggio e video di (La)Horde – Marine Brutti, Jonathan Debrouwer & Arthur Harel (Rone x (LA)HORDE – Ghosts).

Greg Ohrel – This is not America (Residente) – Candidato BMVA Miglior Regia

Le candidature ufficiali complete di BMVA 2022 sono:

Miglior Art Director BMVA 2022

LOUISE MEKYLLA BACHIR , AUBE PERRIE | MEGAN THEE STALLION – THOT SHIT

LOUISE VANDERVORST | MATHILDE FERNANDEZ – TEMPLE SOURIRE

JORDAN CLARKE | ROBOTAKI – HARBINGER

JULIJA FRICSONE GAVRISS | ANGÈLE – BRUXELLES JE T’AIME

DARIA GLADCHENKO, VITALIK DENCHUK, DENIS KONOVALOV, MAXYM SHELKOVNIKOV | ULIANA ROYCE – MOI PRAVILA

ZITE & LÉO | POLO & PAN (FT. CHANNEL TRES) – TUNNEL

SALVIA | SALVIA – ANGEL’S EGG

TANKER | STROMAE – FILS DE JOIE

LYUBI.KA | YEARS & YEARS, GALANTIS – SWEET TALKER

RANYA EL-REFAEY – VISION ARTISTS | LITTLE SIMZ (FT. CLEO SOL) – WOMAN

Miglior Animazione BMVA 2022

MAXIME GRANGE, BENOÎT DE GEYER D’ORTH | SÉBASTIEN DELAGE – THE BOYS FROM SUMMER

ANDREA FOLINO, ALESSANDRO FELE, PIETRO DAOOD | SALMO – ALDO RITMO

BALÁZS SIMON, ANGUS WILSON, AMY SMITH, VICTORIA LOVEJOY | BASTILLE – THELMA & LOUISE

QUILL PINEYE | NANE FEAT. TOVARITCH & OG EASTBULL – CONTACTU III

JOHANNES BÖHM, SEBASTIAN ANDRÉ | VON SEITEN DER GEMEINDE – WOLFFREIE ZONE

SEBASTIAN SELG, RAMON SCHAUER, JIAYAN CHEN, BEA HÖLLER | NEOSHIN EP 1 : COLDBLOOD

RAMAN DJAFARI, EWA ŁUCZKÓW, MYSIE PEREIRA | DUA LIPA & ELTON JOHN – COLD HEART

HUBERT DłUŻNIEWSKI | JAŹNICKA – OUT OF CONTROL

JACK ANTOINE CHARLOT, VALERE AMIRAULT | FREE FIRE – TO THE MAX

WILL GOODFELLOW, TOM NOAKES, GREG SHARP |SALVATORE GANACCI – FIGHT DIRTY

Miglior Direttore della fotografia BMVA 2022

PIETER SYNMAN | AITCH – LEARNING CURVE

ADRIAN BIDRON | HVOB – EYES ALIVE

MATEUSZ DZIEKOŃSKI | MĘSKIE GRANIE ORKIESTRA – I CIEBE TEŻ, BARDZO

JOEL HÖRDEGÅRD | MARTIN GARRIX FT. TOVE LO – PRESSURE

CHAD TENNIES | J.I.D FT. 21 SAVAGE & BABY TAT – SRROUND SOUND

JON CHEMA | THE WEEKND – GASOLINE

OLLE KIRCHMEIER | GINA DIRAWI – MEET ME IN JANNAH

XIAOLONG LIU | FIVIO FOREIGN, KANYE WEST, ALICIA KEYS – CITY OF GODS

OLIVER MILLAR | GRIMES – PLAYER OF GAMES

MIKI HÁROMÖTHÉT | BETON.HOFI, HUNDRED SINS – HARD RESET

Miglior Concept BMVA 2022

ARTHUR STUDHOLME | WELSHY – ALL FOR YOU

MAX SIEDENTOPF | AN DELAY – KING IN MEINEM DING

BLEU DÉSERT | ZIAK – AKIMBO

RADIOHEAD | RADIOHEAD – FOLLOW ME AROUND

ZAVEN | ZAHO – DOUCEMENT

ERIC MYERS, JACK PATTERSON , CLEAN BANDIT, ADIALFA | CLEAN BANDIT – EVERYTHING BUT YOU

GREGORY OHREL | SCH FT. FREEZE CORLEONE – MANNSCHAFT

ZHANG AND KNIGHT | ARLO PARKS – SOFTLY

EVGENY PRIMACHENKO, ANDZEJ GAVRISS | SANSARA – WE WILL BECOME BETTER

ROBERT GWISDEK | RAMMSTEIN – ZEIT

Miglior regia BMVA 2022

DAN STREIT | BOYS NOIZE FT. JAKE SHEARS – ALL I WANT

WILLEM KANTINE, SEVDALIZA | SEVDALIZA – HOMUNCULUS

MAX SHISHKIN | BI-2 – WE DON’T NEED A HERO

SEBASTIAN PAŃCZYK | TOMMY CASH & QUEBONAFIDE – BENZ DEALER

CHRISTIAN BRESLAUER | LIL NAS X – INDUSTRY BABY

CHEHAD ABDALLAH | SOLOMUN FT ÄTNA – TUK TUK

(LA)HORDE – MARINE BRUTTI, JONATHAN DEBROUWER & ARTHUR HAREL | RONE x (LA)HORDE – GHOSTS

JEREMI DURAND | MUSE – COMPLIANCE

GREG OHREL | RESIDENTE FT. IBEYI – THIS IS NOT AMERICA

WILLY RODRÍGUEZ | IN MEMORIAM – NACH Y KANY GARCÍA

Miglior Montaggio BMVA 2022

MARIUS GONZALEZ AND ALEXIS BENOT | OCTAVIAN – SKY HIGH

MONUMENTAL | ROSALIA – SAOKO

SAMMY RAWAL | KEYS N KRATES – PULL UP

MATTEO MOTZO | ARTIZHAN – TANDOORI BOUTIQUE

TRIM EDITING | FKA TWIGS FT. THE WEEKND – TEARS IN THE CLUB

ALYSSA OH | DUA LIPA AND MEGAN THEE STALLION – SWEETEST PIE

MAIK SCHUSTER | RIN – APPLE

LISA BARTOUX | KNLO – CA APPELLE FT. ALACLAIR ENSEMBLE

CARLOS FONT CLOS | ARCA – CAYÓ

TIMO MONTONEN | ROBIN PACKALEN – HARD TO LOVE

Miglior Video sperimentale BMVA 2022

SAM ROLFES | UMRU, TOMMY CASH & 645AR – CHECK

DAVE BULLIVANT | BONOBO – OTOMO

VALENTIN BOLTE | HOURGLASS – KARAKUM

BILL MORRISON | MICHAEL MONTES – HER VIOLET KISS

JORDAN CLARKE | DES HUME – HUH

MILA VAN DER LINDEN | MILA V – BEACH

YANNICK DEMAISON, ALEXIS MAGAND | SAYCET – MALAPARTE

WILL DOHRN | JESHI – 3210

WINSTON HACKING, MICHAEL ENZBRUNNER | ANIMAL COLLECTIVE – WE GO BACK

NYSU | MARTIN GORE – HOWLER

Miglior video low-budget BMVA 2022

JEAN-LOUIS DROULERS | COOK THUGLESS – WOLF

C. CARRANZA | CARRANZA – MALA HIERBA

CHARLIE ROBINS | JASPER TYGNER – THAT’S TOO SLOW

ROTTINGDEAN BAZAAR , ANNIE COLLINGE | AUDIOBOOKS – LALALA IT’S THE GOOD LIFE

ZEUGL | IÑIGO MONTOYA – CHASSEUR CHASSÉ

LUCAS MINIER | TASTYCOOL – CERUMEN

DUŠAN PETKOVI, SARA GAK | TRAKA (FT. KILLA P) – START TAKING NOTE

BOHDAN ROHULKSKYI | RAMI KALLAS – BLACK

KYLE LEWIS | TOYA DELAZY – FUNANI

MARCIN KLUCZYKOWSKI | KRZYSZTOF ZALEWSKI – ZABAWA (CATZ ‘N DOGZ REMIX)

Miglior video narrativo BMVA 2022

BEAR DAMEN | JAMES BLAKE – SAY WHAT YOU WILL

ILYA NAISHULLER | BITING ELBOWS – BOY IS DEAD

FILIP ZALUSKA | RYSY – KILO

ARSENY KUZNETSOV | STEREOPOLINA – SUNNY BOY

LOUIS BHOSE | MAISIE PETERS – PSYCHO

VEDRAN RUPIC | SALVATORE GANACCI – STEP-GRANDMA

BÁLINT D. SÓS | ODEN & FATZO – LAUREN

LUKA KOSTIL | ANIMA SOUND SYSTEM – ÖLTÖZTESSÉL FEHÉRBE (DRESS ME IN WHITE)

HECTOR DOCKRILL | CHASE & STATUS FT. BACKROAD GEE – WHEN IT RAINS

DOUGLAS R. BERNARDT | NEGO BALA – SONHO

Miglior performer BMVA 2022

SAM HARRIS | X AMBASSADORS – MY OWN MONSTER

MATHILDE CARTOUX, SIMON CHAUBARD | CELESTE – LE COEUR NOIR CHARBON

ARYA LEE | ARYA LEE – GOLDEN SWORD

CAROLINA DURANTE | CAROLINA DURANTE – FAMOSO EN TRES CALLES

MADDIE MILLER | SKRILLEX, STARRAH & FOUR TET – BUTTERFLIES

JACK ROLF | RUDIMENTAL X SKREAM – SO SORRY

YEULE, CHANTEL FY | YEULE – FRIENDLY MACHINE

JAMIE BREWER, ZACK GOTTSAGEN | DELTA SPIRIT – WHAT’S DONE IS DONE

THE ROOP | THE ROOP – DISCOTEQUE

MARIE KIM AND LIV CAPPI | O/RIOH – LOVE PT. 1

Miglior Casa di Produzione BMVA 2022

DOBRO

AGILE FILMS

PULSE FILMS

BLINK PRODUCTIONS

PARTIZAN

LA PAC

LE BERG

AKKURAT.TV

ACADEMY FILMS

DOOMSDAY ENTERTAINEMENT

Miglior Canzone BMVA 2022

APASHE – LORD & MASTER

VITALIC – HAUTE DEFINITION

TEDDY FAILURE – PURE

MODERAT – FAST LAND

DAISY THE GREAT X AJR – RECORD PLAYER

MIRWAIS – 2016 – MY GENERATION

FRANK CARTER & THE RATTLESNAKES – GO GET A TATTOO

IRYS – RIDE OR DIE

RAINAO – PLUG

CERI – SOLO INSIEME

Miglior effetti speciali BMVA 2022

LA PAC | VLADIMIR CAUCHEMAR FT. LAYLOW, RIM’K & ASDEK – BRRR

JOSHA EIFFEL | SAD NIGHT DYNAMITE FT. IDK – PSYCHEDELIC VIEWS

MONUMENTAL x SQUARE | MAJOR LAZER FT. AYA NAKAMURA & SWAE LEE – C’EST CUIT

FIRM STUDIO | DELAURENTIS – UNICA’S CLOUD

ALEX GD | TODIEFOR FT. MERYL – F**K LES COPS

JUICE STUDIO | SEVDALIZA – EVERYTHING IS EVERYTHING

ANTHONY LESTREMEAU | DOJA CAT, THE WEEKND – YOU RIGHT

CAMEO FX | FRENCH MONTANA – I DON’T REALLY CARE

DJAY BRAWNER | ILLENIUM AND DABIN FT. LIGHTS – HEARTS ON FIRE

ROSEMARY, CHLOE GRIENENBERGER | KALIKA x JOANNA – TOUCHE MOIl

Miglior Video Bizzarro BMVA 2022

MACIEK MAC ADAMCZAK | MATA – SZMATA

JARED HOGAN | MUSE – WON’T STAND DOWN

PHƯƠNG VŨ | WAVY, XOLITXO, TLINH, DA/MD – NIGHT

ALEKSEY SMIRNOV | OBLIVION MACHINE – LIVING MATTER

CHEHAD ABDALLAH | EZHEL – AǦLATTIN

RAW•ART | LORD MANIAC – NOCTURNAL JOY

YOUSEF | PALOMA FAITH – MONSTER

DMITRY PEPELYAEV, MISHA SEMICHEV | CREAM SODA – I’LL SET IT ON FIRE

JAMES CHAPPEL | (VIDEO ANCORA INEDITO)

STEPHAN NACKE | TERO RISTI – INSTA IDA

Miglior Video Trashy BMVA 2022

FIRAT GÜRGEN | TAYCAN – OVALA

SERGHEY GREY | TILL LINDEMANN – ICH HASSE KINDER

SERGE VANE | MARUV – CANDYSHOP

SEBASTIAN STRASSE | ATTAWALPA – YELLOW FINGERS

REI NADAL | MÅNESKIN – MAMMAMIA

SIMON THAUR | NUDE POETRY – EXCHANGING HATS

ZACHARY TAVEL | BAND OF HORSES – IN NEED OF REPAIR

BRAD HAMMER & NICK LAUGHLIN | ALASKA THUNDERFUCK – XOXOY2K

ALINA PASOK , OLIVER TREE & ILIYA PRUSIKIN | OLIVER TREE & LITTLE BIG FT. TOMMY CASH – TURN IT UP

EOIN GLAISTER | MENTIS FT. KATE WILD – EXCUSES