Anno particolare per il collettivo Madcap questo 2008: cinque anni di attività intensa e dunque un compleanno da festeggiare a breve, ma soprattutto un inizio con il botto grazie a Princesa (di cui abbiamo già parlato da questa parte) e ad Andrea Rottin che con “Songs About Nightmares” ha inaugurato la presente stagione discografica dell’etichetta veneta. Nuovo album ma nome solo apparentemente nuovo nel roster Madcap: Andrea Rottin, oltre ad essere uno dei membri fondatori della casa, ha infatti già pubblicato con il moniker Oswald e oggi torna a distanza di qualche anno con novità che vanno ben oltre al suo nome. Sto parlando naturalmente di uno stile e di un suono più personale e articolato rispetto al passato, dove l’ingombrante fantasma di Syd Barrett smette di aleggiare in primo piano per prendere un posto più discreto all’interno di un quadro che vede la presenza di personaggi come Doug Martsch, Kurt Cobain e Calvin Johnson (solo per citare i primi nomi che mi vengono in mente). Rispetto alle suggestioni più o meno elettriche evocate dai nomi ora citati, è bene specificare che qui prevalgono sonorità acustiche e alla voce si accompagna quasi sempre la chitarra da sola o in compagnia di un violino o una tastiera. Anche Andrea è della scuola di quelli che ‘aggiungono togliendo’ e le sue “Songs About Nightmares” ne guadagnano sicuramente in essenzialità e immediatezza dove ad arrangiamenti semplici si accompagnano però strutture spiazzanti e spesso imprevedibili: eccezionale “And No Businnesmes Out There” che colpisce e inganna grazie a un’inusitata leggerezza pronta però a tradursi subitaneamente in spigoli e graffi; molto bene anche l’iniziale “Truck Song” e l’eccentrica “Country Style” che mi fa tornare in mente i Meat Puppets (un grazie anche solo per questo). Nel complesso un album che convince nonostante qualche ingenuità (non tutti indovinati gli esperimenti da studio) e che ci consegna un cantautore maturo e ispirato.