domenica, Dicembre 22, 2024

Cara – s/t: la recensione

Quattro brani tra cui una cover di Nada malanima, quella “Luna in piena” che recuperava un sound più luminoso e apertamente pop per la cantautrice Toscana dopo le asperità di “Tutto l’amore che mi manca”.

Si può partire da qui per parlare del primo Ep solista di Daniela Resconi, già con The Loud Vice e adesso impegnata con un progetto tutto suo dietro al moniker di “Cara”. Si può partire da qui perchè anche se tre tracce non sono molte per farsi un’idea, sembra che nelle intenzioni della Resconi ci sia il tentativo di inseguire un pop conciso, d’impatto e di matrice marcatamente italiana, tra la prima Cristina Donà, quella di Tregua, e una versione degli Scisma meno stratificata.

Allora scivolano via brani come “Vai o resti”, di cui esiste anche un videoclip, e la successiva “Fai un Salto”, proprio in virtù della loro struttura diretta che ricorda quella via italiana al rock già battuta da Prozac+ e progetti successivi con una produzione di suoni indubbiamente curata ma che, come i prodotti televisivi del belpaese, ha raggiunto uno standard che non riesce più a sorprendere.

“Ti fai male solo tu”, brano dall’apparenza più ricca, ci sembra funzionare molto peggio, con quella struttura tra ballad e noise pop nostrale, purtroppo non va proprio da nessuna parte. Non resta che aspettare il primo lavoro sulla lunga distanza per vedere se il discorso musicale di “Cara” possa diventare credibile o meno, in un panorama già saturo di prodotti del genere.

Piero Certini
Piero Certini
Piero Certini si è laureato in letteratura anglo-americana con una tesi su Raymond Carver. Ama tutta la musica pop e crede che tra questa e un romanzo non ci siano grandi differenze.

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