Coppia poco convenzionale quella formata da Alexander Craker e Thierry Van Osselt: il primo inglese, il secondo belga, si sono trovati e hanno formato i Chapter per poi scegliere la Svizzera come base. Tanto per rendere ancora più spaesante la propria geografia personale, i Chapter incidono per un’etichetta francese (Saiko) e compongono canzoni che guardano con decisione e senza ripensamenti agli Stati Uniti. Con questo secondo album intitolato “Two (The Biographer)” – un concept dove ad ogni canzone è associata la biografia di un personaggio inventato – i Chapter ci propongono dieci canzoni che indugiano tra sonorità folk, rock e a tratti blues dove i nomi che vengono in mente più spesso sono quelli di Jason Molina (in “Colour Of Summer” in particolare viene in mente il lato più rock di Songs:Ohia), Will Oldham e Mark Kozelek (grazie a certe cadenze slow che già furono care in modo diverso a gruppi come Red House Painters e Karate). Al di là dei riferimenti appena citati, bisogna riconoscere che le canzoni dei Chapter suonano molto ispirate con le loro melodie a base di accordi malinconici e arrangiamenti avvolgenti e, a parte qualche momento di calo (estenuanti i quasi nove minuti di “The Aftermath Of The Disaster”), vanno a comporre una raccolta convincente e consigliata non solo agli amanti del genere. Prossimamente dal vivo in Italia, i Chapter sono una band da tenere d’occhio.