venerdì, Novembre 22, 2024

Fake P: s/t

Fake PProve generali per un pop totale di là da venire. Dovessi prendere questo disco come un esordio discografico – ciò che in effetti è: il primo album di lunga durata dei Fake P – starei già gridando al miracolo. Per far questo dovrei però far finta di non sapere che i ragazzi veronesi calcano le scene ormai da diversi anni ed in questo periodo hanno avuto modo di raccogliere molte canzoni, affinando la tecnica ed esercitandosi in ciò che ora è divenuta forse la loro specialità: gli arrangiamenti. Insomma, se molti di questi brani erano già notevoli nelle rough versions dei demo autoprodotti, oggi sono divenuti vere e proprie gemme che brillano e illuminano tutte le qualità dei Fake P. A cominciare da una capacità di giocare con la materia pop che in Italia in questo momento non ha uguali: melodie irresistibili, mai banali, divertenti e divertite quando giocano con i propri modelli. “Coward Bourgeois” è un pop-funk tra i Duran Duran e il Brian Eno di “Another Green World”, “Dead Boys Can Make It” ha la leggerezza dei Blur e l’imprevedibilità di Robyn Hitchcock mentre “Dr. Maledektus” chiama in causa gli Of Montreal (e forse è proprio con la band di Kevin Barnes che i Fake P hanno maggiormente in comune: un approccio alla canzone pop critico e ironico al tempo stesso). E poi naturalmente ci sono i Beatles (“Nixon In The Sky With Diamonds”) e i Pixies (“Last”, unico brano ad essere ripescato dall’omonimo ep), senza dimenticare la decade più recente con la melodia di “Bele Legs” che rende omaggio alla coppia J MascisLou Barlow e “Rorscach” che a dispetto dell’incipit electro cita direttamente gli Smashing Pumpkins. Ad aumentare un quadro così composito si aggiungono poi gli arrangiamenti, vero e proprio punto di forza del disco a base di jingle-jangle, fiati, sintetizzatori, fisarmoniche, archi e batterie elettroniche che sapientemente bilanciati riescono nell’arduo compito di arricchire senza mai sconfinare nel barocco. Audaci nelle idee e ed eccellenti nella realizzazione: “Fake P” è sorpresa e conferma allo stesso tempo.
Pubblica 42 records.

Gigi Mutarelli
Gigi Mutarelli
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