L’occasione per le Free Kitten di uscire da una formula che sin dagli esordi era per forza risucchiata dalla ferocia di un album splendido come Naked in Garden Hills, ovvero la Gordon insieme a Lydia Lunch e Sadie Mae, era nelle tracce di Sentimental Education, a tutt’oggi l’album più riuscito del trio Gordon/Cafriz/Yoshimi, almeno nel tentativo di emanciparsi da una noia noise upper class, con degli inserti black davvero molto vitali. Inherit, dieci anni dopo, non riparte da li, e porta tutto indietro al grado zero; il risultato è quasi peggio delle prime cose pubblicate per wija, dove le storture se non suonavano fresche come i primi Cornershop elettrici, per lo meno si facevano apprezzare per la sfrontatezza porno. Inherit vede J. Mascis coadiuvare in due brani la banalità di questo noise innocuo che ontologicamente sembra quasi peggio di chi fa il verso a chi fa il verso; scivola via, letteralmente.