Il brano meno oscuro e che in qualche modo decretò un primo successo per gli Harpers Bizarre fu l’inserimento nella top ten di una traccia originariamente scritta da Paul Simon per Simon & Garfunkel. “The 59th Street Bridge Song (Feelin’ Groovy)” raggiunse la top 20 americana così da diventare il singolo più trasmesso della “sunshine” pop band statunitense. La benidizione di Van Dyke Parks per il successivo “Come to the sunshine” colpiva a segno nel definire il suono a-venire della band di Santa Cruz, immagine avvolgente di quella california che i nostri descrivevano con la stessa perizia e aderenza dei primi Beach Boys.
Prima ancora che la storia contribuisse a sporcarne l’immagine, la California dei Bizarre è un quadro perfetto di quegli anni e la recente uscita Cherry Red contribuisce a rafforzarne la sensazione con una raccolta che esce dall’area dei tre album pubblicati e si sofferma sulla collezione di singoli, b-sides incluse.
The Complete Singles Collection 1965-1970 è un compendio esaustivo di 28 tracce tra A e B sides tutte incise nel periodo in cui gli Harpers Bizarre erano su Warner Bros, sotto l’attenta produzione di Lenny Waronker. Come in molte delle raccolte Cherry Red, il supporto storico è notevole e all’interno del booklet è possibile trovare una narrazione dettagliata traccia per traccia, a cura di Dick Scoppettone, voce, chitarra e alcune parti di basso della band, i cui membri erano Ted Templeman (voci, batteria, chitarra), Eddie James (chitarra), Dick Yount (basso, voci) e John Petersen (batteria, percussioni, voci), quest’ultimo già nei Beau Brummels, ed infine Tom Sowell che dopo il secondo album rimpiazzerà Eddie James.
Senza toccare le vette di Brian Wilson, il pop dei Bizarre si avvicina ad alcuni dei grandi musicisti americani di quegli anni. Oltre a Parks, un session man come Ry Cooder collaborerà con loro, e oltre alla stessa produzione di Waronker, tra i musicisti che hanno contribuito alla loro musica c’è un arrangiatore di alto calibro come Perry Botkin Jr, mentre una delle tracce dei nostri, ovvero “Poly High”, sarà prodotta da Harry Nilsson.
Nella loro produzione, trovano spazio anche nuove versioni pop di classici come “Anything Goes” di Cole Porter, ma anche “Chattanooga Choo Choo”. In parallelo è possibile trovare cover dei Beatles ma anche un brano come “The Debutante’s Ball” scritto da Randy Newman oltre a “Both Sides Now” di Joni Mitchell.
Nonostante questa grande varietà di influenze e collaborazioni, gli Harpers Bizarre dimostrarono una solidità sonora non trascurabile. Il loro suono, finemente arrangiato a partire dagli intarsi vocali, risulta assolutamente definito.
A dimostrazione del fatto che i nostri erano ben inseriti nella cultura del tempo, tra le perle che escono fuori da questa raccolta, un brano scritto appositamente per il film di Hy Averback scritto da Paul Mazursky e intepretato da Peter Sellers. “I Love You, Alice B. Toklas!” è conosciuto nel nostro paese con il titolo di “Lasciami baciare la farfalla” e vede la bella Leigh Taylor-Young preparare bwonies alla marijuana. Al di là della bella colonna sonora composta da Elmer Bernstein, include anche la title song, composta ed eseguita proprio dagli Harpers Bizarre; nello specifico è un grande pezzo pop influenzato fortemente da atmosfere psichedeliche. Oltre a questo non possiamo tralasciare una versione straordinaria di “Knock on Wood”, potentissima, gentile come molta della musica dei Bizarre ma assolutamente visionaria nel far emergere quelle latenze psichedeliche che ogni tanto si affacciano nella musica del combo.
La band si scioglierà proprio nel 1970, se non si tiene conto di una re-union nel 1976 per l’album “As time goes by”, inciso senza Ted Templeman e presto dimenticato. Quello che invece la raccolta Cherry Red testimonia è la fotografia di un’epoca sonora, tra la seconda metà dei sessanta e la fine del decennio, come un compendio essenziale per capire tutto quello che ruotava intorno. Le tracce sono state rimasterizzate da Alan Brownstein a partire dai masters originali della Warner e ad eccezione della già citata “Poly High” e di “Mad”, sono tutte in mono.