“The Creek Drank The Cradle” (Sub Pop, 2002) aveva imposto Sam Beam come uno dei nomi più interessanti del nuovo panorama folk americano. L’atmosfera intimista di quelle canzoni veniva riproposta con maggiore successo nel seguente “Our Endless Numbered Days” (Sub Pop, 2004), più curato ma sempre fedele all’estetica del 4 piste. Che ci fosse aria di svolta nel suono di Iron & Wine si poteva presagire da questi anni di relativo silenzio, interrotto solo da un ep e qualche collaborazione importante. La pubblicazione di questo terzo album dal titolo “The Shepherd’s Dog”, pubblicato sempre da Sub Pop, coincide con la prima volta di Sam Beam in uno studio vero e proprio, coadiuvato dagli ormai fidati Paul Niehaus e Joey Burns dei Calexico e, soprattutto, affidato alle cure di un produttore esperto come Brian Deck (già al lavoro con Ugly Casanova, Modest Mouse e The Shins). La differenza rispetto al passato è sensibile e si manifesta soprattutto in parti strumentali più allungate e arrangiate: percussioni, fender rhodes, pedal steel e chitarre dai riverberi maggiormente elettrici arrangiano brani che continuano ad avere il loro punto di forza nel cantato sussurrato di Sam. La semplicità dei precedenti lavora riaffiora di tanto in tanto come in “Resurrection Fern” e, forse non a caso, nella conclusiva “Flightless Bird, American Mouth”, ma nel complesso le canzoni di “The Shepherd’s Dog” sembrano assecondare l’inedita voglia del loro autore di giocare con strumenti e arrangiamenti: il country-boogie di “The Devil Never Sleeps” diverte, gli ammiccamenti black e dub di “Wolves (Song Of The Shepherd’s Dog)” spiazzano mentre i fiati e le percussioni di “House By The Sea” semplicemente incantano. C’è tanto ‘suono’ in questo nuovo album di Iron & Wine, forse troppo per chi era abituato alla morbida essenzialità del passato. “The Shepherd’s Dog” raccoglie in ogni caso alcuni tra i migliori pezzi di Sam Beam (“Innocent Bones” e “Boy With A Coin” su tutte) e segna con decisione il passo di una nuova direzione: io sento che lo seguirò anche qui.