martedì, Dicembre 3, 2024

Josy & the Pony vs The Poneymen – Hippodrone Club: sesso, cavalcate e porno ’70

Uscito in versione fisica e digitale lo scorso marzo, Hippodrone Club segna la prima collaborazione tra Josy & The Pony e The Poneymen. Noti in Belgio, Francia, Olanda, Svizzera e anche Italia per i loro concerti, sia separatamente che in combo, questi folli di Charleroi pubblicati da Rockerill, sono perfettamente a loro agio con la distribuzione Freaksville, label di cui abbiamo parlato a più riprese, per raccontare l’elettronica cartoonistica di Jean-Jacques Perrey Et David Chazam, il divertissment di April March con Aquaserge, ma anche la recente celebrazione del decennale dell’etichetta.

Se si leggono velocemente i titoli di Hippodrone si capisce già in quale tipo di mondo ci troviamo: Louis Sttalllone 007, Anesse Topless, Whores & Horses, La Belle Ponasse e via dicendo.

Ippica e cavalli sono il primo comun denominatore ovviamente, il secondo è il porno fine settanta, con quel gusto per il gioco verbale e “anale”, in senso freudiano, il terzo è l’estetica surrealista à la Franju, uomini e animali stretti in un abbraccio indissolubile e la presenza costante della maschera equina in un gioco che allude a più riprese al mondo Bdsm e dei club priveè, con divertita iconoclastia.

La formazione, costituita da Josette Ponette (voce, organo), Bobby Poney (chitarra), Ponitalian Stallone (chitarra), Poney Manfred (chitarra), Poney Jr. (basso, cori), Poney MegaGrossbeat (batteria) denuncia già la centralità di Josette circondata da boys adoranti con rigorosa maschera equina assicurata in testa.

Surf, psycho garage, beat, tex-mex sono le radici da cui attingono, mentre dal punto di vista della rielaborazione, è la cultura francofona che piace a Freaksville a farla da padrona, quella di Jacques Dutronc, Liò, Plastic Bertrand, prima ancora dei consueti riferimenti a Gainsbourg.

French touch allora, ma più verace e molto diverso dagli addomesticamenti dei novanta tra Air e Nouvelle Vague.
A conferma di quello che dicevamo, guardando l’incredibile videoclip di “H!!! Hue H!!! Han“, girato in 4:3 e in memoriam dell’home video Vhs, l’atmosfera è quella dei film girati tra i settanta e gli ottanta da attrici come Dominique Troye, Brigitte Lahaie, Carole Pierrac, mentre l’approccio frontale di Josette, tipico delle star dell’era catodica, viene direttamente da una performer come Catherine Ringer, cinquanta per cento dei Les Rita Mitsouko e attrice di “genere” per titoli come La Fessée e Body Love diretti da due veterani come Claude Bernard-Aubert e Lasse Braun. Proprio l’atmosfera positiva e ludica di quest’ultimo, attraversa il videoclip dei nostri.

Introdotto da un brevissimo omaggio strumentale, versione lucidata a nuovo di Planet Claire dei B52, l’album esplode letteralmente grazie a Josette che assorbe tutte le suggestioni di cui abbiamo parlato e alla capacità di giocare con le liriche, in modo davvero esilarante anche da un punto di vista semplicemente fonetico.

Tra sesso, cavalcate e divertimento c’è spazio anche per l’approccio cubista à la Tuxedomoon (La Party), il punk in purezza di No Sonos Ponettas e i suoni meticci di La Belle Ponasse.

Vive le Belgique!

JOSY & THE PONY v/s THE PONEYMEN – “H!!! Hue H!!! Han” [OFFICIAL VIDEO]

Michele Faggi
Michele Faggi
Michele Faggi è il fondatore di Indie-eye. Videomaker e Giornalista regolarmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, è anche un critico cinematografico. Esperto di Storia del Videoclip, si è occupato e si occupa di Podcast sin dagli albori del formato. Scrive anche di musica e colonne sonore. Si è occupato per 20 anni di formazione. Ha pubblicato volumi su cinema e nuovi media.

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