Secondo album per la band di rock strumentale stanziata a Tokyo e abbastanza conosciuta nei paesi di lingua anglofona grazie ad un tour che li ha visti suonare a fianco di Mike Watt. La formula del precedente Filmlets è qui radicalizzata nella direzione di pompare al massimo quella magniloquenza che in un contesto decisamente anni ’90 trasduce tutte le suggestioni math rock più superficiali in una miscela metalloide che senza troppo pudore si serve dei Queen periodo Flash Gordon, del solito involucro di reiterazioni Kingcrimsoniane e di un’allure speed metal che sorprende, stucca, fa incazzare e lascia spazio persino a ballad di esilarante filosofia kitch. E’ sufficiente un brano come Infinite Mirror, costruito con una serie di climax narrativi che prendono tutto il peggio di alcune propensioni prog per frullarle in un dispositivo che include tutto il bello e il brutto del rock strumentale; se si pensa al genio beffardo delle Metal Chicks, siamo lontani anni luce; quello che è certo è che in Giappone riescono a masturbarsi con molto più profitto. Phantasia esce per Trasduction Records il 23 Giugno del 2008, il myspace ufficiale della band è da questa parte, mentre per il sito ufficiale, la direzione è questa.