I News for Lulu sono il ritorno che ti aspetti, che ci credi e alla fine ti ripagano. Il gruppo che un po’ ti manca, anche se sei un pesce fuor d’hype.
In questo caso il gruppo pavese ha carpito lo spirito dei tempi nella musica odierna prendendo solo gli aspetti migliori. Sulla lavagna hanno trovato il tema da redigere: “Prendi gli anni ’70 e fanne il disco della tua band”. Tra gli italiani, il loro compito è di egregia fattura. Fuori tempo massimo nel 2014? Considerando che il disco nasce nel 2013, siamo perfettamente sulla cresta dell’onda.
La band, capitanata da Umberto Provenzani, ha fatto un grande salto di qualità con Circles, frutto di tre anni di lavoro dopo il precedente They Know. Approdano Into nowhere con la traccia d’apertura, ma sanno benissimo dove andare a parare: dalle parti dei Fleetwood Mac (Follow and run), dei Band of Horses, dei Tame Impala (Oh no). Le chitarre sparate al massimo sugli acuti e gli arrangiamenti orchestrali ti danno la Florida degli anni ’70, dalle coste lambite dal Cuban Ice Tea. Molte carezze zuccherose, su Say hello with a wave, gli applausi dal pubblico su un gran pezzo come Eagles, l’uscita dal guscio con Spring Burns.
E l’Italia? New Year’s Eve aspetta Battisti e la sua anima latina, come pure Flowers in the oven, Rain commuove come un melodramma e si conclude con una rincorsa prog.
Circles si prospetta come un disco intenso, appassionante al primo ascolto ma comunque stimolante per recepire altre good sensations in momenti diversi d’ascolto. Ci vorrebbe, ad esempio, una ricerca accademica sulle numerose impressioni di Flowers in the oven. Proprio come un corretto disco (in vinile) di altri tempi dovrebbe fare: suscitare dibattiti, emozioni, voglia di ascoltarlo ancora, aspettare che si consumi per arricchirlo di fruscii. Tenerlo nella top ten di sempre.