Onirica eppure così terrena, la musica di The Low Lows ribadisce la propria natura paradossale, rock e rarefatta al tempo stesso, anche con questo secondo e splendido lavoro dal titolo “Shining Violence”. La band capitanata da P.L. Noon (di cui vale la pena ricordare i trascorsi musicali nei Parker & Lily la cui ultima prova discografica si intitolava, per l’appunto, “The Low Lows”) torna sulle scene dopo il notevole esordio “Fire On The Bright Sky” (Monotreme, 2006) e colpisce nuovamente nel segno riproponendo un folk rock a base di distorsioni dilatate, suoni saturi e ritmi inevitabilmente lenti. Incidono forse maggiormente rispetto al passato le suggestioni southern (la band è nata in Georgia ma Parker Noon ha trascorsi newyorkesi) ma, in ogni caso, che sia la densità chitarristica e marziale di “Sparrows” (qui in download gratuito dal sito dell’etichetta) o gli organi accompagnati dal drumming velvettiano di “Elizabeth Pier”, c’è effettivamente qualcosa di luccicante e di violento che interviene puntualmente a squarciare il velo di nebbia evocato da The Low Lows nelle loro canzoni: “Shining Violence” è costellato di episodi di bellezza abbagliante anche quando indugiano su linee melodiche più tradizionali (splendida “Five Ways I Didn’t Die”) o giocano con il country-blues rivisto in chiave Codeine (eccezionale “It May Be Low”). Un piccolo gioiello che brilla e colpisce forte ma con discrezione.