MySpace è un posto per gli amici, ma c’è chi ne ha paura. Potrebbe essere un luogo virtuale dove fare amicizia, ma è diventato il nostro peggior incubo”, dice senza remore Monique Nelson, direttore di Web Wise Kids, un’associazione che promuove la sicurezza online per i più giovani. Il governo locale del Rhode Island ha vietato l’uso di MySpace nella maggior parte degli istituti scolastici, per il bene della società. La candidata del partito repubblicano al ruolo di procuratore generale degli Stati Uniti, Jeanine Pirro, ha addirittura incluso la censura di MySpace nel proprio programma elettorale. Questo è un estratto da un articolo di Tommaso Lombardi pubblicato il 3 marzo su Punto Informatico e che non ha fatto sufficientemente il giro della rete. Le motivazioni di questa paura sono le stesse che hanno colpito a più riprese i fenomeni di networking sociale non moderati; se pensate alla lenta agonia di un progetto come Social Network di supereva, lentamente mutuato nel più pruriginoso Incontri, dovreste ottenere qualche risposta in più. Myspace è inutile dirlo, è un serbatoio inesauribile di risorse musicali, e al di là delle pruderie dell’istituto Papa Giovanni XXIII, è un sistema che sta mettendo in ginocchio l'(in)efficienza della promozione tradizionale. Indie-eye su Myspace è da questa parte, veniteci a trovare.