martedì, Novembre 5, 2024

mariopischedda: sento di essere assolutamente nulla / Erula 22 agosto – chiusura di Cinemiamoci

kiss-4-michele-faggi.jpgAvevamo già introdotto Cinemiamoci, la prima rassegna di cinema amatoriale sardo organizzata dall’associazione Culturale ArtErula e la pro loco di Erula; domani mercoledi 22 agosto serata di chiusura a cura di Mario Pischedda, sento di essere assolutamente nulla, sorta di contenitore-restrospettivo dei suoi video più significativi e quindi tributo a luoghi e artisti amati. Come ha spiegato alla nuova sardegna il 17 agosto scorso, in questo progetto ” vi è una duplice motivazione, innanzitutto la gratitudine per una località come Erula dove ho insegnato e alla quale sono molto legato, e poi c’è il riconoscimento dovuto a Maurizio Marras, l’ideatore del festival che è un talento notevole e di cui apprezzo il coraggio e la rottura con certi schemi” Il programma della serata prevede, in un contesto interagente dove il pubblico potrò intervenire, un preludio realizzato con un piccolo supporto di Michele Faggi, a seguire L’infinito di Leopardi di cui verrà presentata una traduzione per cani, Fantastico vecchietto, un classico del cineasta Gallurese; si prosegue son S’attitidu, una specie di etno-doc sul carnevale bosano, poi ancora Enrico il mio mito, dedicato a Enrico Ghezzi, 15 minuti di flaneurie visiva con E gh, spin off del film presentato a NessunoTV con il titolo di Film a scatola chiusa e scaricabile da questa pagina di archive.org. Savona-torino savona è uno dei due inediti che insieme al Backstage di Pinocchio (sul film di Marras – Brundu, pinocchio burattino pasticcione) chiuderanno la serata.

In occasione di sento di essere assolutamente nulla abbiamo proposto a Mario Pischedda una serie di nondomande da fare, riscrivere, rileggere, mutare e mutate da mariopischedda stesso.

una notazione propedeutica; mario pischedda e il video, come ci sei “arrivato”?
una sera d’inverno di alcuni anni fa, durante una passeggiata notturna ( nocturnal walks)

l’unico cinema possibile è un cinema multimediocre?
yes yez, col multimediocre puoi andare in loop, avanti e indietro, un pò come il sesso, dal trash al sublime e viceversa, sconvolgere e dissolvere la consequanzialità e la sequenzialità, mi piace il zig zag e il zag zig

le tue interviste sono uno strano coito interrotto della visione, alludono ad un fuori quadro che non è solo nei dettagli, nell’insistenza della visione con-tro il soggetto, ma anche nel fuori tempo, e non solo per una questione di durata. Prendi l’intervista a Claudia Koll, dove la tua curiosità e il tuo amorevero per un’immagine che non c’è più stride con il suo volto che cordialmente trattiene irritazione e allo stesso tempo cerca di parlarti di dio; una perversione irresistibile resa quasi intollerabile da una brevità fulminea.
le intervista migliori sono quelle che non ho fatto, mi piace essere muto, un approccio ipoacustico, un pò come quello da ipovedente quando ho fatto film a scatola chiusa e proiettato e visto per la prima volta al mondo monocularmente…insomma il punto di vista del morto, il punto di vista del poco abile e visivo o acustico e quindi una schizovisione delle cose

un video multimediocre sembra per forza legato a consumarsi in una durata brevissima….
è l’epoca del frammento, dell’interruzione, dello zapping, delconsumo veloce, della fretta, del non ho tempo, devo andare, ho un impegno, un altro impegno, ecco perchè ho pensato a tutti quelli che non hanno tempo con la scansione decennale del festival multimediocre

c’è differenza tra multimediocre e mass-mediO, o mass-mediocre se preferisci?…penso a mass-medio come a qualcosa che è utile per gli editori di contenuti in rete; e penso a marco ferreri: perchè pagare per essere felici? ecco, nel mass-medio dei content provider è un’adagio che si trasforma in strategia del potere: perchè pagare per essere felici? perchè pagare risorse accessibili? perchè pagare chi sviluppa contenuti, chi scrive, chi filma, quando nel calderone del basso profilo c’è già un popolo multi-medio pronto ad autosfruttare la propria produttività? perchè pagarLI per essere felici?
la felicità non ha prezzo e non deve averne mai, la gratuità è per tutti una parolaccia, per me ha invece un’alta valenza etica, l’altro esiste non strumentalmente (per rifilargli qualcosa monetizzandola) ma esiste perchè esiste, come soggetto umano degno di attenzione, tutti degni di attenzione e di ascolto, respect please

senti di essere assolutamente nulla; mi sembra interessante se legato alla tua ipertrofia produttiva; fotografi, filmi, smonti, s-materializzi immagini, inventi festival amatoriali senza paura di definirti amatoriale, mediocre, l’esatto contrario della fisiologia del social network su cui si basa la rete del consenso mediale; in un social network sei per forza nessuno, ma percepisci la virtualità di essere assolutamente qualcuno.
pur essendo travolto dalle idee ritengo di essere assolutamente nulla, come tutti, tutto è effimero, tutto è unico, tutto è volatile, tutto è nulla, l’esistenza è un assurdo al quale non so dare una risposta, vivo in un mondo che non mi piace e se fosse dipeso da me non sarei mai voluto nascere, ma ci sono ed allora il compito arduo ma non impossibile è trasformare il negativo in positivo sempre, con l’ironia, col grottesco, con la solarità, con la gentilezza, con l’ascolto, con una estate gentile/gentle summer direbbe l’amico caro joyce.

Mario Pischedda in rete è anche su:

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