Soffici e delicate sagome vocali, condite da fragili atmosfere pop da camera con un pizzico di Nouvelle Vague, così “Songs Of Gold & Shadow”, debutto della musicista parigina Cleo T. uscito nel 2013, è stato un lavoro emozionante e intelligente, un disco dal fascino d’altri tempi, intrigante e sottile, che va di pari passo con una sofisticata produzione contemporanea.
Tuttavia, questo lavoro non era che un preludio: il nuovo “And Then I Saw A Million Skies Ahead” è qualcosa che va oltre il semplice concetto di musica. Molto oltre.
Questa eclettica opera d’arte elettronica è fatta di undici composizioni, spesso diverse tra di loro, che costituiscono la colonna sonora di un’esperienza interattiva dove ballo, pittura, strumenti analogici e arti visive si mescolano e seducono l’ascoltatore, fondendosi in un’esperienza artistica e sensoriale a 360 gradi.
Cleo T è Musica nel suo senso più alto
È world music nel suo senso più alto, dove musicisti provenienti da undici paesi diversi si incontrato nel gospel, nei ritmi balcanici, nel neo soul, nella elettronica glitch e nel pop francese, per finire nel funk più fresco e genuino. Per riuscire a creare al meglio tutte queste connessioni, Cleo ha deciso di stabilirsi a Berlino, nel vivace quartiere di Prenzlauerberg, dove ha ingaggiato un produttore eccellente, il romano Ed Cianfanelli (in arte Rodion), degno erede del precedente John Parish. Berlinese adottivo ormai da tempo e amante, come Cleo, del classico quanto del clubbing più moderno, Rodion è diventato subito il partner perfetto, inserendosi in piena sintonia fra le tradizioni musicali più sedimentate e i suoni più freschi della capitale tedesca. Il set strumentale, formato da tabla e Oud (del musicista palestinese Adnan Joubran), charango e violoncello, violino e chitarra tango (del musicista argentino Tomas Gubitsch), si muove in armonia sotto l’incantesimo di beat minimali.
Cleo t è Poesia e pittura
La ricerca. Secondo Cleo, l’arte è come una porta per il nostro tempio interiore. Per “And Then I Saw A Million Skies Ahead”, Cleo ha trovato ispirazione nella poesia e nella pittura classica, in bilico tra spazio e tempo, partendo dalle linee artistiche ideali, invisibili e intangibili del filosofo greco Plotino, passando all’avanguardia del russo Kasimir Sewerinowitsch Malewitsch, alla pittrice messicana Frida Kahlo, per arrivare alla grande mente di Pier Paolo Pasolini.
Cleo T. è Arti digitali
La visione. La metafisica della luce. Dopo un intenso lavoro di collaborazione e condivisione estetica, l’artista Maflohé Passedouet, fondatore della Mobilis_Immobilis, ha creato un’interpretazione visiva delle idee di Cleo T. Musica e azione, in continuo movimento, riflettono effetti di luce e vengono illuminate da una coreografia interattiva, che può ricordare alcuni fenomeni naturali straordinari, come l’aurora boreale. Tracce di colori e ombre di danza si mescolano e diventano un invito a creare e diffondere la propria luce per rendere il mondo più luminoso.
Cleo T. è Performance
L’esperienza. È in corso un lavoro senza fine. Volendo cambiare direzione rispetto al live classico da palco, con il nuovo spettacolo di Cleo T. il pubblico si trova al centro dell’opera d’arte, prendendo parte a un’esperienza multisensoriale, dove i visual vengono creati in tempo reale. Facendo uso di raggi a infrarossi, telecamere, sensori e sofisticati software musicali di ambiente Max/MSP, la performance, che mescola strumenti elettronici e acustici, spoken word e teatro, si trasforma in un processo interattivo fra pubblico, musicisti ed elementi visivi.
Lo spettacolo, creato ogni volta site specific, ha lo scopo di costruire un ponte tra l’approccio concettuale al mondo dell’arte e l’immediatezza emotiva della musica pop. La performance è ideale per essere eseguita in gallerie d’arte selezionate, musei e altre istituzioni artistiche, ma anche in nightclub e altri spazi più tradizionali.