domenica, Dicembre 22, 2024

Rock Contest 2016: Marasma – pop intelligente, colto, Italiano: l’intervista

Marasma, tre ventenni fiorentini con le idee chiare. Il loro è un pop che guarda dritto alla tradizione pop della terra d’Albione più recente ma anche al rock americano degli anni ’90, ma non somiglia a queste scuole, capitalizzando quindi le energie e le influenze più evidenti per nutrire una creatura musicale tutta italiana. Con due EP all’attivo, ottimi riscontri critici e la partecipazione a Battle of the Bands di Virgin Radio, i Marasma stanno lavorando attualmente con Samuele Cangi, nome ormai imprescindibile per quanto riguarda la produzione della musica pop e rock in toscana ma non solo.
Vieri Cervelli Montel alla voce, chitarra e synths, Tommaso Giuliani (già nei Clever di Mara Maionchi), Ruggero Rossi al basso, stanno lavorando al nuovo disco, il primo sulla lunga distanza, prodotto artisticamente da Cangi e già anticipato da un videoclip diretto dai Manetti Bros. (video per Alex Britti, Tiromancino, Max Pezzali, Piotta, Flaminio Maphia, Assalti Frontali ) e intitolato “Il cielo capovolto”, come una canzone di Roberto Vecchioni, ma molto diversa per spirito e approccio.

In occasione della loro partecipazione al Rock Contest di Controradio per la quarta eliminatoria in programma oggi al Glue di Firenze, li abbiamo intervistati.

Il progetto Marasma è relativamente recente, ma ha già due EP all’attivo, numerosi live anche su palchi prestigiosi e un concorso vinto con Virgin Radio per il contest Battle of The Bands. Cosa vi ha spinto a partecipare al Rock Contest, oltre ovviamente al prestigio della manifestazione?

Il Rock Contest è un concorso che chiede poco alle band, e potenzialmente restituisce molto. Quando abbiamo saputo che nella finale di quest’anno la giuria sarebbe stata composta da Iosonouncane, colapesce, Alberto Ferrari dei Verdena e avrebbe suonato Francesco Motta, non abbiamo esitato a iscriverci, suonare davanti ad artisti che amiamo è il massimo per noi.

State lavorando ad un album sulla lunga distanza, il vostro primo. Insieme a voi come produttore, Samuele Cangi che oltre ad aver prodotto numerose band presenti al Rock Contest è un punto di riferimento della scena musicale fiorentina. Ci raccontate il lavoro con lui e cosa ha aggiunto al vostro suono rispetto al passato?

L’album è pronto! Sam ci ha accompagnato fin dalla prima volta in cui abbiamo provato a inserire l’elettronica nel nostro sound e con lui abbiamo imparato molto. Il disco, finalmente chiuso, rappresenta fedelmente l’unione delle nostre e delle sue idee, che si sono sempre sposate in maniera creativa. Tutti i progetti fiorentini selezionati dal Rock Contest sono prodotti da lui e c’è un motivo: riesce a svoltare le canzoni col suo tocco inconfondibile senza intaccare l’identità dei gruppi. Quando abbiamo iniziato a lavorare con lui il nostro suono era acerbo, ora è completo. Annunceremo l’uscita dell’album dopo il Rock Contest.

Come siete entrati in contatto con i Manetti Bros, che hanno diretto il vostro nuovo videoclip?

Abbiamo avuto l’onore di lavorare con loro grazie a Virgin Radio e Hard Rock, a cui siamo grati. I Manetti sono due fratelli folli e appassionati che hanno girato il video de “Il Cielo Capovolto”, primo singolo dell’album in arrivo. Hanno interpretato la nostra idea di soggetto a modo loro, e il risultato è stato sorprendente.

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Ci raccontate l’idea e la lavorazione del video, come è stata discussa e realizzata?

Il testo della canzone rispecchia il concept dell’album, incentrato sulla doppia faccia del mare: meraviglioso e inquietante, genitore e carnefice, vita e morte. La nostra idea era quella di un tuffo in un mondo subacqueo, surreale, capovolto, e i Manetti bros. hanno accettato la sfida prendendoci alla lettera. Hanno coinvolto un folto staff di professionisti per realizzare la nostra idea nel loro stile, e il risultato è stato un tuffo da un palazzo di nove piani in un mare di effetti speciali, nel centro di Roma. Senza tutte le gentilissime persone che hanno lavorato con e per noi non sarebbe mai stato possibile il bellissimo delirio che il videoclip de “Il Cielo Capovolto”. Vedere per credere

Il cielo capovolto, il video ufficiale

“Il Cielo Capovolto” è anche il titolo di un brano di Roberto Vecchioni. Ovviamente si tratta di due mondi diversi, anche se a livello descrittivo, tra i testi e il video, qualche punto di contatto sembra esserci, invece di dirvi la nostra, siamo curiosi di sapere da voi se c’è una connessione, un omaggio, oppure alcuni riferimenti intrecciati

La nostra musica ha poco a che fare con Roberto Vecchioni, ma è un poeta e quella canzone è meravigliosa. Quando ho scritto i primi versi “Mi sento dall’altra parte dello specchio / Immerso in un cielo capovolto” e ho concepito per le prime volte un mare personificato, non ho potuto fare a meno di pensare a Vecchioni: “Gli uomini son come il mare, l’azzurro capovolto che riflette il cielo”. Così ho pensato allo stesso titolo, agli altri è piaciuto ed è stato scelto.

Nella vostra musica c’è uno spirito eminentemente italiano nell’interpretare il rock. Tutte le influenze internazionali degli ultimi venti anni vengono filtrate da scelte molto precise che vanno in una direzione potente e melodica allo stesso tempo. Questo per quanto riguarda i primi EP, mentre “Il Cielo Capovolto” si apre maggiormente all’elettronica ma anche a certo pop inglese. Ci raccontate questo cambio di rotta?

Il rock è stato il nostro punto di partenza e nei primi EP l’amore per la scena inglese e americana (in particolare di Seattle) degli anni ‘90 non fa fatica a venir fuori. Tuttavia crescendo, ascoltando, studiando cambiano i gusti e soprattutto le aspirazioni. Un anno fa ho cominciato a scrivere in modo diverso da prima, abbiamo introdotto l’elettronica e cerchiamo di non dare per scontato niente nel processo di creazione, mettendoci al servizio del brano. “Il Cielo Capovolto” è il primo esperimento, ma non è neanche l’inzio!

Con quale formazione affronterete il Rock Contest e soprattutto sarà possibile ascoltare qualcosa della nuova produzione?

Al Glue suoneremo in quattro: Vieri (voce, tastiere, live electronics), Ruggero (basso, synth), Tommaso (batteria, drum pads), Andrea (chitarra). Suoneremo “Il Cielo Capovolto” e altri brani del nuovo disco, qualcuno mai suonato dal vivo.

Tour e progetti futuri?

L’uscita dell’album sarà accompagnata da un tour. Abbiamo lavorato duro a questa produzione, adesso non vediamo l’ora di portarla in giro e farla ascoltare a tutti. Presto i dettagli.

Stefano Bardetti
Stefano Bardetti
Stefano Bardetti, classe 1974, ascolta musica dai tempi appena precedenti al traumatico passaggio da Vinile a CD; non ha mai assimilato il colpo e per questo ne paga le conseguenze.

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