Prima di parlare dell’ultimo lavoro diretto da David Dean Burkhart per I Break Horses, gioverà ricordare che l’abilissimo videomaker-montatore dell’Ohio ha realizzato più di un centinaio di clip in circa due anni e mezzo di attività, cominciando sostanzialmente per hobby e mettendo insieme vecchi filmati casalinghi, pubblicità prelevata dagli archivi di condivisione creative commons, film dimenticati, in una combinazione che lui stesso definisce come estetica “found footage” applicata ai video musicali.
Questa prassi, comincia per gioco e per passione attraverso una serie di video condivisi sul suo canale youtube e realizzati sullo sfondo sonoro della sua musica preferita. Realtà come pitchfork, The Fader, e molti altri blog di settore negli stati uniti, vedono il suo lavoro e lo segnalano spesso. È in questo modo che Burkhart arriva direttamente ai musicisti, che cominceranno a commissionargli ufficialmente video musicali, realizzati rigorosamente sempre con la prassi del “found footage”.
È in questo modo che realizza le clip ufficiali per band come Trails and Wys, Icky Blossoms, I Break Horses, Ms Mr e molti altri; per capire meglio quale è stata l’evoluzione di Burkhart basta ricordare il video di “Beta Love” per Ra Ra Riot, realizzato inizialmente per gioco e poi acquisito dalla stessa band come video ufficiale.
Burkhart pur essendosi laureato in produzione multimediale è sostanzialmente un montatore freelance, ha cominciato a guadagnare qualche soldo anche dalla realizzazione dei videoclip, ma ancora dice di considerarli solamente un hobby.
Nei video di Burkhart compare di tutto, dai film con Ilona Staller ri-montati (real love per Memory Tapes) fino agli ephemeral movies americani, ovvero i filmati prodotti tra i ’50 e i ’60 negli stati uniti a scopo educativo, a metà tra commercial e produzioni didattiche.
“you burn” è il secondo video, dopo denial, che David Dean Burkhart realizza per I Break Horses, ed è uno dei suoi lavori più belli; si basa sostanzialmente sul ri-utilizzo di alcuni filmati di famiglia montati in forma ritmica e iper cinetica come nel suo stile, a cui giustappone quasi sempre immagini del fuoco e fotogrammi che stanno per bruciare, in una poetica immagine della memoria che si auto-consuma. Nella seconda parte del video il “fuoco” assume la forma quasi Ejzenštejniana del montaggio delle attrazioni , con un crescendo ossessivo di immagini che alternano violentissimi car crash ad esplosioni belliche.