Taiyo Kimura è un’artista concettuale giapponese che dai primi anni del nuovo millennio si confronta con una moltitudine di materiali spesso desunti dalla vita quotidiana, per immetterli in uno spazio creativo a metà tra scultura, video arte, installazione e performance. Ha esposto nei musei di tutto il mondo e con il videoclip si è cimentato solo una volta nel 2013 proprio con i Superchunk per il singolo “Staying Home“, straordinario esempio di cut-out animation al servizio di un concetto molto vicino all’arte punk del ritaglio. A distanza di cinque anni Kimura torna a collaborare con la band di Chapel Hill per il singolo che promuove il loro nuovo album pubblicato da Merge Records e intitolato “What a Time to Be Alive“.
“Cloud of hate“, ancora una volta sfrutta l’arte materiale e materica di Kimura in una direzione metamorfica, costruendo un incredibile trip visivo dove l’immagine, letteralmente, va in frantumi, si ricompone come creta, si scombina come un puzzle, si scioglie come un gelato al sole e sopratutto, ridefinisce con violenza e creatività “action” lo spazio performativo di una band, come se fosse un feedback al lavoro. Bellissimo.
Superchunk – Cloud of Hate – Dir: Taiyo Kimura