Per parlare del percorso musicale di Vito Ranucci non è certo sufficiente uno spazio informativo, basterà dire in questa sede che la sua capacità di costruire un suono sincretico all’interno di numerose culture musicali mediterranee ha una portata che eccede la produzione discografica per come la intendiamo, tanto che Vito oltre alla pubblicazione di una discografia personale è arrangiatore, attraversa il cinema, il teatro ed è probabilmente uno degli eredi più importanti di quella World music non riconciliata di cui forse Enzo Avitabile è stato il pioniere. Tu Bella è un esempio molto preciso della mutazione di cui parlavamo; il videoclip del brano è un estratto dal documentario diretto da Antonio Longo nel 2012 e intitolato Ero un re. Il film è coprodotto dalla Scuola di Cinema Pigrecoemme di Napoli, la stessa che ha lavorato alla post produzione di Un consiglio a Dio, il film di Sandro Dionisio in concorso al 48mo Pesaro Film Festival. Gaetiano Autiero, venditore ambulante, da bimbo è stato attore per diverse produzioni cinematografiche italiane, tra quelle più importanti, Pane Amore e…. di Dino Risi e Tempo d’estate di David Lean. Alla storia attuale di Autiero, figura ai margini della società, Longo dedica il suo film, pretesto per raccontare altre vite ec-centriche, tra cui quella di una comunità di anziani. Tu bella è quindi un estratto dal film di Longo, è un videoclip ma è anche un trailer per il film. Sulle radici pugliesi (una tarantella tradizionale) del brano di Ranucci, il video si ferma in modo sospeso sulla vita di un gruppo di anziani tra le isole del golfo di Napoli. Il risultato di questa forma “contratta”, grazie anche alla post produzione e alla color correction viva e tattile di Giacomo Fabbrocino di Pigrecoemme, dice molto sulle possibilità del videoclip come ri-utilizzo creativo del materiale audiovisivo, non stiamo certo parlando di found footage, ma di qualcosa che ne lambisce gli stessi territori di possibilità; le immagini di Longo riacqusiscono in questo contesto una valenza musicale che non è semplice comunicazione di un prodotto (come spesso alcuni trailer poco curati stanno diventando) ma forza creativa e connettiva tra più mondi; Tu bella è un piccolo capolavoro di montaggio dove l’ambiguità del documentario, le tracce di un popolo e la ricerca sonora di Ranucci si combinano in un’immagine stratigrafica.
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