Se per Transmediale intendiamo correttamente la frammentazione di una storia nell’esperienza non-lineare di media eterogenei, Achille Lauro è un progetto immersivo che coinvolge il fruitore attraverso l’espansione delle possibilità narrative su diverse piattaforme. A differenza della crossmedialità, che viene tirata in ballo a sproposito per descrivere la “qualità” di alcuni suoi prodotti, l’artista romano cerca di creare una diramazione di quelle suggestioni sollecitate da musica e liriche, entro altri ambienti mediali da quelli destinati alla fruizione tout court dei brani. Invece di adattare la ripetizione dello stesso contenuto su piattaforme diverse, ne espande le possibilità da un ambito all’altro.
Si tratta di capire se al di là del coinvolgimento emotivo che ormai è comunemente alla base della progettazione di forme di intrattenimento espanso destinate ad ambiti commerciali, questo potenziale sia capace di bucare quelle regole del marketing, concepite per creare cornici apparentemente aperte e transitorie, applicate su narrazioni irrimediabilmente chiuse, concentriche e parametrizzate.
Un cortometraggio in VR, un volume di “memorie” pubblicato da Rizzoli, i numerosi videoclip che rileggono le sue fantasie attraverso un immaginario cinematografico basico, il palco di Sanremo trasformato in un crocevia tra moda e design, il passaggio testimoniale in una serie VOD come “Baby”, la ricerca di una comunità estetica ben precisa e basata sulla drammatizzazione role playing, più che sull’approfondimento culturale, hanno contribuito a costruire un personaggio strategicamente perfetto per rilanciare le connessioni tra industria dell’intrattenimento e supporti narrativi.
La comunicazione della Goigest che fa da tramite ufficiale per qualsiasi cosa lo riguardi, imposta le cornici con una serie di riferimenti casuali, di eterogeneità assolutamente demenziale, ma rigorosamente basati sulla ricerca di alcune keywords specifiche:
“un riferimento del punk rock italiano […] eccesso e sregolatezza, che inneggia all’amore libero e in chiave moderna ripropone il vecchio ed intramontabile slogan “Peace and Love” […] gender fluid […] Lauro diventa un moderno Frank-N-Furter, in reggicalze, corsetto e tacchi alti […] le labbra di Achille Lauro che a tratti ci portano alla mente la sensualità di Billy Idol o dell’inarrivabile Mick Jagger“
Achille, Idol della hashtag generation.