Dietro la sigla Ft. Langley si “celano” William Wilkinson e Oliver Brooks, duo di creativi devoti alla realizzazione di videoclip che hanno fondato la propria agenzia, nella quale lavorano almeno dieci persone, tra direttori della fotografia, operatori, scenografi e via dicendo. Negli ultimi anni hanno collezionato un buon numero di premi, quasi tutti conseguiti per i videoclip realizzati con Aidan Knight, con il quale hanno collaborato anche per questo nuovo “Veni Vidi Vici”. Legati ad un’estetica marcatamente “alternative”, costruiscono piccole narrazioni iperrealiste che lavorano sull’iconografia e sulla cultura statunitense contemporanea. Con il cantautore canadese hanno costruito un vero e proprio personaggio a metà tra l’eroe proletario e la figura tipizzata del nerd. Ode ai transgender e alle persone che non hanno fatto scelte sessuali binarie, la canzone di Knight viene riletta da Wilkinson e Brooks isolando alcuni degli elementi più tipici della mascolinità. Un cantiere operaio diventa vero e proprio “playground” per Knight, che gioca con le ruspe, la terra e gli strumenti di lavoro, in una semplice, giocosa quanto aperta sovversione delle convenzioni.
Aidan Knight – Veni Vidi Vici dir: Ft. Langley
Behind the moniker Ft. Langley works William Wilkinson with his colleague Oliver Brooks, a duo of creatives devoted to music video making who have founded their own agency, in which at least ten people work, including directors of photography, operators, set designers and so on. In recent years they have collected a good number of awards, almost all of them achieved for the videos directed for Aidan Knight, with whom they have also collaborated for this new “Veni Vidi Vici”. Linked to a strong “alternative” aesthetic, they develop small hyper-realistic narratives that work on contemporary American iconography and culture. With the Canadian singer-songwriter they built a real character halfway between the proletarian hero and the typified nerd figure. Ode to transgender people and people who have not made binary sexual choices, Knight’s song is reread by Wilkinson and Brooks isolating some of the more typical elements of masculinity. A construction site becomes a real “playground” for Knight, who plays with bulldozers, tools and postures in a simple, palyful and open subversion of stereotypes.