Francesco Ciavaglioli è un’artista che sfrutta le suggestioni della mixed media art uscendo dal recinto della stessa. L’immagine è il cuore della sua ricerca, ma non è trattata in modo univoco nel passaggio dalla materia al digitale, spesso affrontato con un’inversione di priorità. Le sue fotografie digitali, per esempio, vengono trasferite su carta con un procedimento che recupera l’incertezza del gesto e l’esperienza laboratoriale perduta.
Come nella pittura di David Hockney, così influenzata dalla fotografia nella ricerca dell’interstizio e dell’increspatura, quello che emerge risiede tra i due stati della lavorazione, come un riflesso non voluto o un’apparizione fantasmatica sullo sfondo di un vecchio dagherrotipo.
È un’arte eminentemente mnestica quella di Ciavaglioli, manifestazione del ricordo che è più vicina alla teoria dei quanti che al concetto di nostalgia.
Nel videomaking, l’artista di avezzano cerca gli stessi “difetti” creativi, anche quando racconta una storia. È così per il video di Nuova York realizzato per Vespertina e accade nelle due clip prodotte per Cadori.
Cadori – Benzina – Dir: Francesco Ciavaglioli
Benzina ha un’identità più definita, ma è una questione di impatto colorimetrico, dove il rapporto tra l’illuminazione fredda dei led e il ventre notturno elabora una narrazione parallela a quella strettamente tematica. La memoria, le fotografie, ciò che sfugge dalla condivisione di massa e torna, finalmente, a ferire in uno spazio fisico. Questo breve “cautionary tale” è anche un esperimento percettivo realizzato con la scomposizione e la separazione dei colori fondamentali, una costante nei video di Ciavaglioli, dove al riflesso spesso si aggiunge lo split dei canali RGB. Le polaroid sull’asfalto sono una firma, quasi una cellula originaria che include e dischiude tutto il senso del videoclip.
Cadori – Guai – Dir: Francesco Ciavaglioli
Più tradizionale Guai, anche se perfettamente inserito nei racconti crudeli della giovinezza di Giacomo Giunchedi. Il racconto è in effetti ridotto alla dimensione del viaggio e dell’esplorazione di uno spazio. Colori, riflessi e ancora una volta, fantasmi, corrompono l’esperienza e la rendono semplicemente viva.