Chad Vangaalen è un autore davvero unico. Canadese e sotto contratto per Sub Pop dal 2005, sin dai tempi del suo bellissimo debutto per l’etichetta statunitense intitolato “Infiniheart” scrive la sua musica e produce la sua animazione, non solo attraverso una serie di bellissimi videoclip che si estendono lungo tutta la discografia, ma anche con i lavori realizzati per altri artisti. È un universo narrativo espanso che dalla sua musica passa a quella degli altri, attraverso un mondo immaginale ricchissimo ed omogeneo. Nel 2015 vince il Prism Prize per il suo bellissimo video d’animazione girato per il conterraneo Timber Timbre, intitolato Beat the drum slowly. Il suo universo psichico è riassunto nella recente animazione di 25 minuti che ha vinto il premio come miglior corto canadese al GIRAF festival, kermesse legata alle animazioni indipendenti. TARBOZ è infatti un esperimento tra science fiction e flusso di coscienza, dove ci si immagina una serie di eventi genetici paralleli che danno origine a specie diverse.
Il suo tratto ricorda in parte quello di Cyke Bancroft, autore degli artwork tra fantascienza e fantasie psichedeliche per gli album di The Bevis Frond, ma anche le mutazioni della forma nel cinema di Marcell Jankovics, oltre ovviamente al surrealismo di Roland Topor, adattato alla forma più selvaggia e sporca della scuola underground americana, da Crumb a Ralph Bakshi.
“Pine and clover” è l’ultimo video dell’artista canadese ed è tratto dal suo nuovo album intitolato “Light information“, coesistenza bizzarra e brillante tra i mondi della fantascienza e quelli del jangle pop; una vera e propria esperienza retro-futurista che riesce a combinare suoni e immagini in modo prodigioso.