Uno dei capolavori dei primi King Crimson rivede la luce nella versione rielaborata dalla cantautrice folk Dana Gavanski, serbo-canadese accasata con la Full Time Hobby, alla ricerca di quella purezza radicata nelle origini del folk femminile prodotto tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta.
Questione di scelte, tono, scrittura e arrangiamenti che trovano una controparte adatta nel bel video d’animazione diretto da Gaia Alari, illustratrice bergamasca dal grande talento, che tra gli studi di medicina e un approccio completamente autodidatta al disegno, è approdata all’animazione, specializzandosi in clay animation e realizzando una serie di lavori. Tra questi ricordiamo “Terminus“, horror metropolitano influenzato dai colori e le tramature della street art.
Più vicino alle sue illustrazioni, il video di “I Talk to the wind” si avvicina ai suoni e alle scelte della Gavanski, recuperando la splendida incertezza dei disegni animati di cinquant’anni fa, con numerosi riferimenti alla straordinaria esperienza della scuola di Zagabria.
Un piccolo miracolo, che in quel territorio ibrido del videoclip, spesso da noi definito come “di convergenza”, ritrova la relazione tra immagine e suono, non solo attraverso sinestesie ritmiche, sonore e cromatiche, ma nella mutazione del segno e in quel passaggio da tratto a suono, silenzio e foglio bianco. Splendido.
Dana Gavanski – I Talk to the wind – Dir: Gaia Alari