Il primo impulso quando si guarda “la campagna di sensibilizzazione per il rispetto dei lavori creativi” chiamata #coglioneNO è quello di unirsi ad un grido barricadero, sopratutto se si è parte viva e attiva della categoria descritta. I video ideati dal collettivo ZERO e disseminati in questi giorni attraverso un vero e proprio battage virale, ufficio stampa preposto e passa parola spontaneo, sono divertentissimi, efficaci e toccando un nervo scoperto, riassumono un campionario di situazioni nient’affatto metaforiche, ma descritte in contesti del tutto surreali.
Niccolò Falsetti, Stefano De Marco e Alessandro Grespan si sono immaginati cosa potrebbe accadere ad un idraulico, un giardiniere e un antennista se alla fine di una prestazione richiesta venisse loro candidamente comunicato che non c’è budget per pagarli, ma che è possibile onorare offrendo ambitissima “visibilità”; Una frase da stronzo per i tre videomaker che hanno già lavorato per Nokia, Trollbeads Italia, il progetto Erasmus, Festambiente, che hanno fatto un video a Dente durante un Hausconzert berlinese, noi ci auguriamo “pagato”, e vinto il Videominuto fiorentino con Dubbio Made In Italy, efficace ibrido tra un advert e un’elegia transmediale sui cervelli in fuga.
Mezzi pirati e mezzi filmaker, come amano definirsi, gli ZERO sono specializzati in video virali e pubblicità, e con il primo impulso di cui parlavamo, quello barricadero, hanno disseminato una potente campagna di promozione del loro lavoro sfruttando l’altissimo potenziale di “condivisibilità” del concetto.
Divertentissimi, forse anche un po’ populisti, scaltri ma assolutamente onesti nel modo in cui si propongono, gli ZERO ci stanno molto simpatici e li inseriamo volentieri nella nostra rubrica quotidiana dedicata ai videoclip