In assonanza con il titolo “OhmShlag”, e soprattutto con il suo sottotitolo “Quake Tango”, Frédéric D. Oberland e Grégory Dargent (entrambi musicisti e fotografi) hanno scelto di lavorare come sono abituati dal loro incontro: creare un oggetto a quattro mani, istintivo e organico, in un gesto degno della dea Kali e delle sue quattro braccia, nel tentativo di riprodurre quel processo di creazione, conservazione, distruzione e grazia. Il lavoro è interamente realizzato su pellicola Super 8, sia a colori che in bianco e nero, sviluppata a mano e digitalizzata da Grégory Dargent. Tre minuti e venti come limite espressivo in termini di durata per rimanere entro la cornice del videoclip tradizionale.
Questo a dispetto dei risultati, che sono totalmente ascrivibili nell’ambito del cinema sperimentale tra gli anni sessanta e gli anni settanta.
Il risultato sono immagini grezze mantenute in negativo così come appaiono per il colore, invertite per le parti monocromatiche, a volte modificate, aggredite e trattate con acidi per esultare questa danza ancestrale il cui scopo è commuovere, smuovere, generare una reazione.
In termini sonori siamo dalle parti di una terra apolide dove trance, elettronica, jazz, sperimentazione elettro-acustica si fondono in uno stimolante magma ritmico-sensoriale dalla qualità sensoriale e mistica