Se in Italia la rete fosse davvero sfruttata secondo le potenzialità connettive che ogni giorno mette positivamente a disposizione, Vaughan Arnell non avrebbe bisogno di preamboli e presentazioni. Al pari di altri autori attivi a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, ha fatto la storia del video musicale, muovendosi in modo apparentemente più tradizionale intorno alla centralità performativa degli artisti. In realtà, il regista britannico ha fatto dello studio un luogo di sperimentazione formale specifico, tanto da precorrere davvero i tempi nell’organizzazione dello spazio tra set e dimensione virtuale, lavorando prima di altri con l’applicazione della “cornice” digitale come frammentazione del punto di vista.
Il video uscito pochi giorni fa per promuovere il nuovo singolo di Sam Smith con il featuring della cantante R&B Normani, recupera un bel pezzo di questa storia.
Pensiamo in particolare a tutte le clip condivise da Arnell con Anthea Benton, a partire dal primissimo “You Spin Me Round” (1984) diretto per i Dead or Alive, passando per Space Cowboy (1994) diretto per Jamiroquai, fino a “Fastlove“, girato l’anno successivo per George Michael e del quale “Dancing With a Stranger” sembra un divertito ed esplicito remake, a partire dagli ologrammi che circondano il performer principale.
Nei primi anni novanta l’espansione dello spazio visivo fuori dalla cornice catodica precorreva tempi e la dissolvenza di una piattaforma nell’altra. Oggi diventa una cosa sola con i dispositivi che traducono l’esperienza scopica in quella possibile e immersiva a 360 gradi. Con alcune suggestioni desunte da Blade Runner 2049, il direttore della fotografia Will Bex, geniale e già sodale di Emil Nava, Georgia Hudson, Colin Tilley, disegna lo spazio con ologrammi e luci che isolano la danza fisicissima di Normani, corpo reale immerso in una realtà visiva completamente virtuale.