Shugo Tokumaru, incredibile polistrumentista giapponese, lancia il video di Vektor dove ospita Maywa Denki. A dirigerlo è Noriko Orishi, videomaker attiva in giappone ma non solo e che ha realizzato tra le altre cose alcune clip per i Deerhoof.
Il video di Vektor fa pensare un po’ a quelle macchine causa-effetto allestite per le trovate virali degli Ok Go, ma con una maggiore attenzione all’incastro musicale, alla poesia degli oggetti che diventano elementi del discorso armonico. Approccio possibile per le capacità enormi di Tokumaro nell’aver a che fare con un numero esorbitante di strumenti, alcuni dei quali auto costruiti.
Come dice Elle Esse, la teorica francese di Saint Vincent che ha recentemente pubblicato un volume dedicato alle macchine celibi nei videoclip, Tokumaru spesso va avanti e indietro nel tempo, cita gli anni sessanta (I Beatles, i Beach Boys) ma poi torna al contemporaneo meccanizzando il processo in un continuo avvitamento tra spinta decostruttiva e gioco combinatorio. In questo video i “robot” che suonano, diventano una band, nonostante a garantirne l’esistenza ci sia “one man”