Forse il capolavoro di Dom & Nic per The Chemical Brothers e non solo. Ad animarlo un’eccezionale sintesi narrativa e quella visione aumentata che in qualche modo è alla base del discorso che lega Dom & Nic al duo britannico, sopratutto nello scambio tra organico e inorganico che ha influenzato anche il lavoro dell’eccellente Ninian Doff (intervistato qui su indie-eye) per il recente video di Sometimes i feel so deserted, variazione retro-futurista sul tema del Cyborg.
Quello che sembra un piccolo racconto di formazione sul desiderio, l’abuso e il trauma, da un museo delle scienze si sposta sul dancefloor, ancora una volta luogo di una nuova antropologia, qui osservata in una forma più ludica del solito. Ai corpi danzanti che nel precedente Block Rockin’ Beats diventano carne da macello, si sostituiscono gli scheletri presi dal cinema prostetico degli anni sessanta. The girl with the X-ray Eyes ride della pista popolata da morti come Ray Milland nel noto film di Roger Corman, ma invece di strapparsi gli occhi si gode lo spettacolo; dal trauma può guardare oltre.