È un video destinato a far discutere il nuovo degli Zen Circus. Zingara (il cattivista) è un esperimento di letteratura generativa, ma senza un algoritmo alla base se non la chiave di ricerca che Appino, Ufo e Karim hanno utilizzato per cercare contenuti “dal basso” legati alla presenza della comunità Rom nel nostro paese. “Abbiamo messo in rima dei commenti pubblicati sotto ad alcuni video caricati su Youtube mettendo “Zingari” come chiave di ricerca – dicono gli Zen – Quelli “meno pesanti” sono diventati buona parte del testo della canzone, mentre quelli che non abbiamo avuto il cuore di cantare fanno parte del video che la accompagna. È troppo? Vi disgusta? La trovate di una cattiveria gratuita? Meta-qualunquismo? Forse, ma rimane per noi una fotografia (di guerra) del paese in cui viviamo“.
Musica e video sono perfettamente attinenti, e giocano, anche a livello sonoro, con alcune forme del linguaggio assimilate nella prassi quotidiana in rete. La voce con autotune come se fosse un simulatore vocale, la struttura del brano, squallida, inquietante e ripetitiva, che ricorda un jingle da stadio, un inno populista oppure una suoneria tra le più dozzinali, ed infine screenshot e parole di un paese moralmente alla deriva.