Uno tsunami ha devastato l’intera città. Un giovane coppia sopravvissuta continua la routine quotidiana, tra gesti comuni e il tentativo di dare un senso a questo vuoto con azioni eclatanti. Raphaël Levy gira “La Visage De La Nuit” per Tim Dup e gioca con l’immaginario post-apocalittico scegliendo di fatto un ambientazione suburbana che potrebbe essere ovunque, dalla banlieue alle numerose periferie europee fuori dai grandi flussi turistici.
A queste immagini connette una fantasia cosmica e la rielaborazione mnemonica del passato, fatta attraverso immagini, frammenti, fotografie, ovvero la nostra vita contratta in pochi secondi attraverso le memorie dei dispositivi.
Raphaël Levy, rappresentato e prodotto dalla francese My Accomplice, realizza un video fisico e potente, che sfrutta l’incertezza dello sguardo documentale, trovando una soluzione interessante per i videoclip narrativi, già battuta da numerosi videasti britannici e statunitensi e per esempio, scarsamente compresa in Italia.
L’azione determina il narrato, il gesto sostituisce la parola e diventa elemento ritmico, tanto da cogliere le interazioni dei personaggi, un momento prima o un momento dopo l’esplosione dell’evento, senza bisogno di anelare l’assenza di dialogo. Il found footage conclusivo diventa allora esperienza visuale che si fonde perfettamente con la prima parte della clip.